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    Sampmania: il Ferraris farà la sua parte, ora voi fate la vostra

    Sampmania: il Ferraris farà la sua parte, ora voi fate la vostra

    • Lorenzo Montaldo
    Domenica, a Genova, c'è (o dovrebbe esserci, meteo permettendo) una di quelle partite che da sole possono valere una stagione. Nessuno avrebbe pensato a settembre che Samp-Frosinone della 27a giornata si sarebbe rivelato uno scontro salvezza anticipato. Stranezze del calcio, e di una stagione nata storta e proseguita ancora peggio. Ecco, in tutto ciò, se i tifosi della Sampdoria fischiassero, contestassero la squadra, facessero sentire tutto il loro disappunto per un'annata che ha messo a dura prova nervi e cuore, nessuno potrebbe obiettare. Anzi, forse sarebbero anche compresi. In molte piazze d'Italia il clima sarebbe rovente: non a Genova, dove l'intelligenza e il buon senso hanno avuto la meglio. 

    La riunione organizzata da due dei gruppi più influenti della tifoseria doriana, gli Ultras Tito e i Fedelissimi, ha certificato quella che sarà la linea di condotta del pubblico doriano da qui sino alla tanto agognata (si spera) salvezza: sostegno alla squadra, presenza costante al fianco dei giocatori e allo stadio. Questo non vuol dire nascondere la testa sotto la sabbia, ed evitare di guardare ai problemi macroscopici ben evidenti per chiunque. E neppure accettare passivamente tutto ciò che viene proposto. "Verrà il momento in cui tireremo le somme, ma quel momento non è adesso" si legge nel comunicato.

    Insomma, non si contesta, almeno sino a che non si avrà la certezza di rimanere in Serie A. E la gara con i ciociari rappresenterà probabilmente l'apice del tifo blucerchiato. Le iniziative messe in piedi dai gruppi organizzati sono già partite: 'invasione' pacifica a Bogliasco il sabato prima della partita, per caricare i giocatori, ingresso anticipato all'interno del 'Ferraris', attorno alle 14.20, per uno 'stadio pieno, carico, deciso, forte, sampdoriano, che faccia paura all’avversario, che faccia tremare l’aria'. Iniziative raccolte e rilanciate anche dalla Federclubs, la federazione dei club blucerchiati, che ha esteso l'invito a tutti i suoi affiliati. Un'iniziativa degna di essere sottolineata, in un calcio dove si contestano squadre magari in lotta per piazzamenti Champions, o per lo scudetto.  

    Marassi domenica si prennuncia una bolgia. In campo, però, vanno i giocatori. Che non dovranno essere neppure lontani parenti degli indolenti interpreti 'ammirati' in più di un'occasione. Nessun doppio passo, nessun colpo di tacco, nessun inutile ricamo: ci vuole la bava alla bocca, per battere questo Frosinone. Quella che i gialloblù hanno da inizio stagione, sin da quando tutti li davano per spacciati. Ci sarà tempo per il bel gioco: per tornare a vincere da quel benedetto/maledetto derby di gennaio invece no, non c'è più tempo. 

    Bisogna scrollarsi di dosso la paura: la stessa che morde lo stomaco dei giocatori ogni volta che si subisce un gol, o quando si dovrebbe cercare il passaggio in verticale o il tiro in porta, quella paura che attraversa tutto lo stadio ad ogni calcio piazzato a sfavore. Ma bisogna scrollarsi di dosso anche l'inutile vanità, la ricerca della giocata solo per il piacere che produce. E pure la smania, l'ansia di 'piacere ad ogni costo'. I tifosi vogliono una squadra brutta, ma salva.

    Insomma, il pubblico doriano farà la sua parte.
    E gli undici, anzi, i 23 che domenica scenderanno sul prato di Marassi? Sono pronti a fare la loro?

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