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Sampmania: i fischi sono sacrosanti e il 'Grondona' è già occupato
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Da parecchio non vedevo a Genova una simile armonia e condivisione in merito a considerazioni tattiche. Il pensiero predominante, a maggioranza pressoché bulgara, individua il problema attuale della Sampdoria nel suo allenatore, e io francamente non mi sento di fare l’anticonformista. Pirlo l’anno scorso aveva ogni attenuante possibile e immaginabile: formazione costruita all'ultimo, assenza di figure dirigenziali di peso, infortuni a pioggia, inesperienza in Serie B, età media bassissima (difesa titolare con portiere 2002 e centrali entrambi del 2003). Gliele abbiamo concesse tutte. Quest’anno no, quest’anno la musica è diversa.
La Sampdoria ha statistiche da incubo. La formazione genovese ha preso 6 gol in 3 partite, e di questi addirittura la metà è arrivata negli ultimi dieci minuti. Il 2-2 di Frosinone lo abbiamo incassato all’80’, Vergara con la Reggiana ha infilzato Vismara all’85’, ieri il 3-2 ci è piombato tra capo e collo ancora all’85’. Significa che negli ultimi dieci giri d’orologio, il Doria spegne il motore. La fragilità è resa lapalissiana dai numeri. Contro la Salernitana la Samp ha subito 24 (ventiquattro!) tiri, a Frosinone erano stati 20, 19 con la Reggiana.
Ci sono poi delle valutazioni squisitamente tecniche da fare. Intanto mi pare evidente che la difesa a tre offra troppi spazi alle scorribande avversarie. I calciatori sono disordinati, i reparti slegati e si muovono male. Per giocare in questo modo, devi avere due esterni con gamba, e la Samp oggi non li ha. I centrali poi balbettano: l’involuzione di Bereszynski è pazzesca, Romagnoli fatica in velocità, la retroguardia sbanda. In mezzo al campo, la Samp non ha ancora trovato la quadra tra Bellemo, che pare sempre fuori ruolo, e il compagno di reparto, sia esso Yepes o Meulensteen. La costruzione dal basso va allenata, se no diventa stucchevole, e la manovra offensiva è affidata esclusivamente alla qualità di due attaccanti fuori concorso per la Serie B.
Potrei andare avanti per ore con tutte le perplessità e gli interrogativi che questa Sampdoria ci sta sollevando, ma onestamente sono svuotato e davvero di cattivo umore. Quindi mi limiterò a dire che i fischi dei 500 dell’Arechi sono sacrosanti, anzi persino pochi, e che è vero che siamo alla terza giornata ma quest’anno la Sampdoria deve tornare in Serie A e deve andarci diretta. Ogni altro traguardo sarà considerato un fallimento. Di spazzatura ne abbiamo già mangiata troppa negli ultimi anni. Mettiamo pressione? Parliamo di professionisti lautamente pagati per assolvere tale compito e per sopportare una simile ‘pressione’, a partire dall’allenatore. Mi dispiace, ma il Grondona di Pontedecimo è occupato tutto l’anno: toccherà scendere in campo davanti a 23.000 persone ogni domenica, e toccherà pure trovare un modo per imparare a convivere con le aspettative. Altrimenti si dovrà cercare qualcuno in grado di tollerare un simile 'peso'.
@lorenzo_montaldo
@MontaldoLorenzo