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Sampmania: i cinque cambi che la Sampdoria non ha
Giocare a giugno e luglio, con trenta gradi, sarà un’esperienza nuova per tutti e potenzialmente pericolosa: aggiungiamo a tale scenario la lunga inattività, gli allenamenti totalmente differenti dal solito e la debilitazione post Coronavirus, e avremo un quadro quantomeno preoccupante dello scenario che ci aspetta nelle prossime settimane. Garantire minor minutaggio ai calciatori è il sistema più rapido ed efficace per diminuire i pericoli legati ad una ripresa che, ad oggi, resta tutta da vagliare. Mi sembra abbastanza evidente che nessuno disserterà sul buonsenso di questa soluzione. E’ un’idea assolutamente impossibile da considerare sbagliata, e direi che neppure la buona fede di Ranieri nel proporre tale soluzione potrà mai essere messa in discussione. Anche perché penso che le cinque sostituzioni non solo non aiuteranno la Sampdoria sul piano sportivo, bensì potranno rivelarsi addirittura un elemento in grado di aumentare ulteriormente il gap tra i blucerchiati e le formazioni di un certo spessore.
Nel corso della stagione abbiamo sottolineato più volte una delle problematiche principali per quanto riguarda la formazione blucerchiata, ossia la mancanza di alternative valide all’undici tipo. Nella Sampdoria i potenziali titolari sono tredici, massimo quattordici: tolti quelli che scendono in campo, possiamo comprendere nel novero un terzino e giusto un paio di centrocampisti. Il problema lampante di una formazione costruita malissimo in sede di calciomercato è dato proprio dall’assenza di opzioni di livello in panchina. E’ evidente che, tra gli effettivi a disposizione di Ranieri, non ci sia il giocatore capace di subentrare a gara in corso per spezzare in due la partita o cambiare l’inerzia del match. Cinque cambi la Sampdoria non li ha, poterli sfruttare è un lusso che i doriani non riusciranno a concedersi.
Il suggerimento di Ranieri, più che legittimo e ampiamente condivisibile sul piano logico, lo ripeto, credo che non si trasformerà in un vantaggio sul campo per la formazione blucerchiata. Anzi, rischia di accrescere ulteriormente il divario tra le prossime avversarie e la squadra genovese. Roma, Atalanta, Juventus e Milan hanno tutte a disposizione un organico più completo e soprattutto più lungo, e ritengo che pure i giocatori a disposizione di Bologna e Cagliari siano numericamente di più rispetto a quelli che siedono sulla panchina destra del Ferraris. Le sostituzioni aumentate, in sostanza, potrebbero ‘favorire’ le squadre con maggiori possibilità di scelta, mentre sortiranno un effetto benefico decisamente minore a vantaggio della Samp di fronte a quelle avversarie teoricamente sul livello dei doriani, o leggermente meno forti.
La proposta di Sir Claudio non è un tentativo di trarre giovamento dalla situazione per la Sampdoria, è semplicemente buonsenso disinteressato. Probabilmente anzi finirà pure per complicare il cammino blucerchiato in questo finale di campionato, che di semplice non avrà comunque proprio nulla. Anche questo è un dettaglio da non sottovalutare per analizzare i rapporti di forza in un finale di stagione che, inevitabilmente, è e resterà per sempre falsato.