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  • Sampmania: Giampaolo, dopo Mazzarri puoi esserci tu

    Sampmania: Giampaolo, dopo Mazzarri puoi esserci tu

    • Lorenzo Montaldo
    Stabilità. E programmazione, anche. Due capisaldi a cui nessuna società si può sottrarre, men che meno se il bacino di utenza, i diritti televisivi e il ritorno mediatico ti pongono in una fascia intermedia. Lontano dalle cosiddette 'grandi' eppure troppo vicina alle 'piccole', le realtà emergenti del campionato che negli ultimi anni hanno diminuito la forbice con le squadre da medio alta Serie A come, ad esempio, la Sampdoria. Programmazione e stabilità, appunto: sono queste le basi su cui lavorare per costruire un futuro ambizioso. E la stabilità passa inevitabilmente dalla panchina. In quest'ottica la notizia del rinnovo di Marco Giampaolo assume contorni importanti, fondamentali verrebbe da dire. Perchè alla Sampdoria questa continuità, nelle ultime stagioni, è sempre mancata.

    E’ passata una ‘vita’ calcistica dall’ultima volta. Otto anni, per la precisione. Nel mondo pallonaro di oggi sono un'enormità, praticamente un'era geologica. Eppure tanti ne sono trascorsi da quando Walter Mazzarri ha lasciato la panchina della Samp per accasarsi al Napoli. Il tecnico di San Vincenzo, forse uno dei migliori tra quelli transitati da Corte Lambruschini nelle ultime stagioni, fu l’ultimo in grado di rimanere in sella per un biennio intero al Doria. Da allora, non ci è più riuscito nessuno. Tra esoneri, addii più o meno scottanti – vedi quello di Mihajlovic o Delneri – e inspiegabili ‘benserviti’ (leggi “Iachini”) nessuno è riuscito a rimanere al timone del vascello doriano per due campionati di fila. Giampaolo può essere l’uomo giusto per rompere quella che è diventata una consuetudine a Genova. Un’abitudine pericolosa perché mina le basi stesse dell’autorità di un allenatore, che dovrebbe rappresentare la certezza granitica, l’ultimo baluardo a cui rivolgersi, quello che comunque vada decide delle sorti della squadra.

    Ma è davvero così importante confermare un allenatore anche per la stagione successiva? Sì. Volete sapere per quale motivo? Perché consente di inserirsi nel solco di una ben precisa linea di pensiero. E poi permette di iniziare a lavorare già da ora in vista del prossimo campionato. Sapendo già da ora di essere l’allenatore della Sampdoria 2017-2018, il mister potrà iniziare a preparare sul campo – il suo terreno preferito – gli accorgimenti per la Samp del domani. Avere la certezza attorno al futuro di Giampaolo garantisce al tecnico il tempo necessario per studiare e provare alcuni esperimenti, gli dà la possibilità di sondare i giocatori, così da avere una linea guida ben precisa per il mercato. Quali sono gli elementi da confermare, e quali quelli ‘sacrificabili’? Lo si decide adesso, da aprile a giugno (pure in presenza di un mercato caotico ed imprevedibile come quello moderno).

    Per questi motivi il prolungamento di Giampaolo è un primo, lapidario e fondamentale passo per un futuro più tranquillo. Ma il rinnovo del tecnico (che guadagnerà la stessa cifra di Mihajlovic, l’allenatore a cui Ferrero, per sua stessa ammissione, è più legato) rappresenta più di ogni altra cosa un segnale ben preciso. E’ una dichiarazione d’intenti chiara, netta: si cambia poco, il meno possibile, e lo si fa di comune accordo. Considerando le turbolenze che si annunciano attorno al mercato degli allenatori, vuol dire partire una fila più avanti rispetto alle macchine con il tuo stesso motore. Starà a Giampaolo riconfermarsi, e riuscire a rimanere in sella alla squadra sino almeno a giugno 2018. Le premesse ci sono tutte, e alla Samp lo auguriamo di cuore. Magari anche un'altra finale di Coppa Italia, come nella seconda stagione di Mazzarri...

    @MontaldoLorenzo

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