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    Sampmania: finalmente possiamo menarcelo su Falcone e Audero

    Sampmania: finalmente possiamo menarcelo su Falcone e Audero

    • Lorenzo Montaldo
    Non mi sembra vero: possiamo tornare a scannarci (dialetticamente, si intende) di campo, di campagna acquisti, di questo o quel giocatore, di come mettere in campo la Samp e di ritiro, di magliette, di cessioni e di facce nuove. Magari facendo pure un po’ di polemica su chi tenere, chi lasciar partire e tutto il corollario di discorsi da calcio estivo che tanto ci mancavano. Ma che gioia! Spoiler: ripeterò spesso questo concetto nei prossimi Sampmania, ma non voglio abituarmi troppo in fretta a questa normalità. 

    Mi sento come il tizio che ha vissuto anni con mille euro, e all’improvviso ne vince 100.000 alla lotteria. Non intendo adagiarmi da subito su questa ritrovata tranquillità, guai dimenticarsi dove eravamo un mese fa, allo stress di quei giorni, a tutto il Valium, Xanax e melatonina andati via come caramelle a Genova. In tutta la città, tra l’altro, le farmacie hanno fatto affari d’oro con questi prodotti: metà Genova li assumeva per chiudere gli occhi la notte, divorata dall’ansia, l’altra metà invece li prendeva poiché ipereccitata dall’odore di disgrazie altrui. Peccato per loro, soldi sprecati. Tanti adesso, dopo mesi di “ultimissima e fallitissima” rispolverano un nuovo mantra, “Estate rovinata”, come a voler sottolineare il loro disinteresse nei confronti delle vicende doriane. Ma come, non erano un popolo oceanico a festeggiare il funerale della Samp a tema fallimento? Me li immagino un po’ come il meme del tizio che indossa una maschera con un sorriso grande così, e invece sotto la maschera piange. Ma sicuramente sarò prevenuto io.

    Finalmente possiamo tornare a menarcelo, ad esempio, su Audero o Falcone. Si è scatenato un dibattito abbastanza acceso tra i blucerchiati a seguito delle dichiarazioni - riportate da un quotidiano pugliese, è giusto ricordarlo - attribuite a Falcone. In quel virgolettato, il portiere esplicita in maniera neppure troppo velata la sua volontà di tornare a Lecce e il suo desiderio di non giocare in Serie B. Opinione più che legittima, peraltro. Dopo una carriera passata tra C, B e qualche apparizione sporadica nella massima serie, in conseguenza di un buon campionato giocato in Serie A, è naturale che Falcone non abbia il desiderio di compiere un passo indietro. Comprensibile. Diciamo che forse si è sbagliato prima a caricare di aspettative e di eccessiva retorica un buon giocatore dipinto come ‘uno di noi’ in contrapposizione all’antagonista Audero. Anzi, ad un certo punto Falcone veniva visto come la ‘cura’ ad Audero, quando l’italoindonesiano affrontava alcune specifiche difficoltà. 

    Non sono sorpreso dalla notizia. Per niente, anzi, me l’aspettavo. Bastava leggere tra le righe delle dichiarazioni di Legrottaglie e Mancini di qualche giorno fa. Un paio di estratti. “Falcone? Deciderà il mercato, appena abbiamo richieste per chiunque le dobbiamo valutare. Questo poi è un club che non imprigiona nessuno, non vogliamo convincere nessuno a restare, chi specula o segue l’interesse personale non sarà preso in considerazione”. Evidentemente, il dirigente blucerchiato aveva già snasato qualcosa. Nuovo passaggio: “Per Falcone e Audero si aspetta il giro dei portieri, appena se ne muove uno arriveranno da noi per tutti e due” .

    Qui la strada si sdoppia. Da una parte ci sono le opinioni personali: la mia è che, tra i due, preferirei di gran lunga tenere Audero. Emil è più bravo, più giovane, più leader. Anzi, non capisco come mai non sia stato preso in considerazione da Mancini almeno per uno stage in Nazionale. Audero mi è sempre piaciuto, pure nel periodo di maggiore difficoltà. Dovessi sacrificare uno dei due portieri, sceglierei Falcone che è comunque un ottimo interprete del ruolo. Questi sono i sogni, poi c’è la realtà. E la concretezza ci spinge a credere che presumibilmente partiranno entrambi,e il Doria si ritroverà ad affrontare la Serie B con un altro titolare. Forse abbiamo sbagliato a dare per scontato che Falcone sarebbe rimasto a fare il titolare in B - era quello più credibile tra i due per l’incarico - ma, di fronte alla volontà del giocatore e ad un’offerta congrua, può partire. Attenzione, sottolineiamo le due parole con la matita rossa: “Offerta congrua”. Messaggio agli acquirenti: temo che siano finiti i tempi della Sampdoria presa per la gola dai compratori. Il Lecce probabilmente sperava di prendere Falcone a prezzo di saldo, adesso dovrà fare i conti con le quotazioni del mercato. E un titolare di Serie A con una convocazione da Mancini alle spalle e reduce da un gran campionato non può costare 3 milioni. Conviene risintonizzarsi il prima possibile su questa frequenza, quando si parla di Sampdoria.

    Nota a margine: sono passate 48 ore dalle frasi attribuite a Falcone, e per il momento non ci sono state smentite. Inizio a pensare che un fondo di verità ci fosse, in quanto trapelato. Non dò giudizi di merito, faccio solo un’annotazione: per la B, per la rinascita, c’è bisogno di gente motivata e calata nella mentalità Samp. Chi non vuole, può lasciare.

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