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Sampmania: fantacalcio, Neanderthal e 'chi gioca nella Sampdoria?'
Ho trascorso il giovedì, il venerdì e pure parte del sabato e delle domenica totalmente in preda dei più triviali e brutali istinti primordiali. Con un’alimentazione basata interamente su birrette, patatine, gelati, wafer e qualche affettato, capite bene che il vuoto generazionale con un Neanderthal si è praticamente azzerato. Anzi, credo che attualmente il mio DNA contenga una percentuale di Neanderthal vicina al 95%. Alcune caratteristiche sono evidenti: irsutismo, barba e capelli incolti, atrofizzazione delle abilità sociali e cognitive, scarsa interazione con i propri simili e riduzione delle capacità espressive sono stati i primi sintomi. Praticamente come al solito, però con più barba. Alla seconda asta in due giorni invece comunicavo gutturalmente a suon di gemiti e mugolii, arrivato alla terza utilizzavo soltanto i gesti.
Nel frattempo ho commesso le peggiori nefandezze nei confronti di amici storici. Rilanci spietati nei loro confronti, date e orari sbagliati, finte nozioni mediche, trucchetti della peggior specie e bassezze assortite erano all’ordine del giorno. Sono arrivato al punto di esultare spudoratamente in faccia al mio ex compagno di banco perché impossibilitato a partecipare ad un’asta (online) per i centrocampisti, a causa di un importante colloquio di lavoro. Beccati questo, infame, divertiti con Schiattarella. Anche l’abbigliamento da fantacalcio meriterebbe uno studio a parte: ci sono quelli che si presentano vestiti di tutto punto, quelli che si travestono da giocatori di poker e chi, come il sottoscritto, sfodera abiti capi improponibili dall’armadio, lisi e dismessi, ma accomunati tutti da una particolare caratteristica, ossia l’estrema morbidezza e comodità. E’ quasi una settimana che non indosso un paio di jeans, dovete aiutarmi.
Grazie a pochi barlumi di lucidità residua, riesco comunque a ricordare la conversazione più raffinata sostenuta ultime 72 ore. Ve la riporto testuale, ce l’ho stampata nella memoria perché è stato l’argomento dal tenore maggiormente elevato tra quelli trattati. Ecco il virgolettato.
Amico 1 – “Oh, tu che fai il giornalista, chi gioca nella Sampdoria?”
Amico 2 – “Cosa vuoi che ne sappia, non vedi che è in shock iperglicemico da biscotti?”
Io – “Anche se lo sapessi, non te lo direi. Suca”. Amico 1 - “Ramirez gioca?”
Io - “Boh, a volte sì, a volte no, non so, io lo prenderei sempre”
Sempre io: “Quattordici per Keita”.
Amico 2 - “Ma non dovevi prendere Ramirez?”
Amico 1 - “Gioca Gabbiadini?”
Io - “Boh, fossi in te comunque ci proverei, 10-12 gol li fa”.
In effetti, la domanda merita di essere approfondita anche al di fuori del meraviglioso mondo fantacalcistico. Come si sistemerà la Sampdoria di Ranieri, considerando gli acquisti conclusi in questa sessione di mercato? Sono estremamente curioso di vedere cosa ha in testa il mister blucerchiato, anche perché personalmente non sono ancora riuscito a trovare una quadra definitiva. Vi riporto qua alcune delle mie elucubrazioni, magari voi sarete in grado di sbrogliare un po’ la matassa. In un mondo ideale ad esempio, diciamo in una sorta di Football Manager dove gli equilibri contano sino ad un certo punto e la fase difensiva è gestita da un computer, ma pure per il Fantacalcio, penso che le qualità specifiche dei singoli giocatori sublimerebbero nel 4-2-3-1. Con tale assetto, il Doria potrebbe utilizzare contemporaneamente nel ruolo più consono Keita largo a sinistra, Candreva tutto a destra e Ramirez alle spalle dell’unica punta Quagliarella, con Silva ed Ekdal (o all’occorrenza Thorsby) a fare legna in mezzo al campo.
Putroppo, temo che un simile spiegamento di forze offensive metterebbe eccessivamente sotto pressione una difesa che già dall’anno scorso si trascina dietro problemi di solidità piuttosto evidenti, confermate da un inizio di stagione che viaggia alla media di 2,33 gol a partita. Discorso simile anche per il 4-3-3: si perderebbe un giocatore offensivo rispetto al 4-2-3-1, acquistando un ulteriore taglialegna in mediana, ma credo che ciò comporterebbe grosse difficoltà sulle corsie, dove Bereszynski e Augello hanno oggettivamente bisogno di supporto. Entrambi sono moduli affascinanti, che potrebbero essere utilizzati in determinate situazioni specifiche, non di certo affrontando squadre che attaccano sugli esterni.
A mio parere, è più realistico ipotizzare un solido 4-4-2 con Keita jolly tra da impiegare in attacco come seconda punta o ala di centrocampo - ruolo dove non va dimenticata anche la presenza di Damsgaard, anche perché l’ho preso in tutti e tre i miei Fantacalcio - o al limite in un 3-5-2 molto difensivo. A quel punto, sarà interessante osservare come Ranieri gestirà le rotazioni: a turno due tra Damsgaard, Keita, Ramirez, Quagliarella, Candreva e Gabbiadini resteranno fuori. Non credo che nella stagione del Covid e dei cinque cambi la sovrabbondanza numerica in un reparto possa rappresentare un problema, ma non si sa mai. La discriminante fondamentale comunque sarà la posizione di Keita e l’idea di impiego che ne ha Ranieri. Sono convinto che dalla sua collocazione passerà molto dell’assetto blucerchiato del futuro.
Ora scusate ma mi sono dilungato persino troppo. Sto partecipando al mio terzo Fantacalcio, abbiamo un’asta online che si trascina da domenica e oggi chiamiamo gli attaccanti. Immagino perdonerete la mia fretta, ho un dinosauro sullo spiedo e un paio di incisioni rupestri da ultimare. Un consiglio però ve lo do gratis: Damsgaard come vi racconvato prima l’ho preso in tutti e tre, se non giocate con dei sampdoriani ve lo lasceranno facilmente a uno. “Ma è bravo? Giocherà sto Dams-Dam-Dasg?”
“Mah no, non penso, lo compro perché mi è simpatico…”
@lorenzomontaldo
@MontaldoLorenzo