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    Sampmania: errori formativi

    Sampmania: errori formativi

    • Lorenzo Montaldo
    Nessuna sorpresa degna di nota nell'uovo di Pasqua blucerchiato: la Sampdoria stecca a Reggio Emilia, ed è una sconfitta indolore, per certi versi pure educativa. Partite del genere sono passi importanti sulla via della crescita che si intreccia anche alla stagione che verrà. Giampaolo lo ha detto più volte, queste ultime gare di campionato sono l'occasione giusta per iniziare ad impostare le basi della prossima annata. E perdere certi incontri è il metodo di apprendimento più rapido per capire come non ripetere in futuro errori che possono costare caro. Soprattutto in caso la posta in palio dovesse essere più alta. 

    La Sampdoria, dal 2-1 con i neroverdi, ha interiorizzato una lezione importante: mai giocare sotto ritmo, mai avere cali di concentrazione, mai disunirsi e sentirsi appagati. E' così che si diventa grandi, solo comportandosi in questo modo si possono puntare gli occhi verso l'alto, piuttosto che guardare a chi ti insegue. In particolare, la truppa di Giampaolo è stata punita da due errori individuali. Era già successo con la Fiorentina, il copione si è ripetuto al cospetto di Di Francesco. Il mister blucerchiato lavorerà su questo aspetto in maniera piuttosto attenta. 

    Tranquillità e rilassatezza eccessiva sono state le componenti principali di un sonnacchioso sabato pomeriggio che aveva ben poco da chiedere allla classifica. E' persino logico, per una squadra che scende in campo con un'età media tra le più basse del torneo, faticare a trovare gli stimoli giusti lontano da casa, contro un avversaria che non è la Juve, o l'Inter, o il Milan. E dire che il gol fortunoso di Schick – decisamente baciato dalla dea bendata, ora è fuori di dubbio – aveva incanalato la partita sui binari giusti. La Samp imparerà a sfruttare meglio situazioni del genere, potete starne certi. A fallire l'esame Sassuolo sono stati infatti Bereszynski, Bruno Fernandes, Djuricic, e sotto alcuni aspetti anche lo stesso Schick. Giocatori che una maglia da titolare se la devono ancora sudare, e non i perni della formazione che con Giampaolo ha attraversato tutta la stagione. Calciatori che sono quindi chiamati a non ripetere più le incertezze evidenziate al Mapei Stadium. Ma non si tratta di una bocciatura, bensì di un arrivederci a settembre. Augurandosi ovviamente che il mercato permetta a Giampaolo di proseguire sulla strada tracciata: quella della continuità, della crescita graduale, del miglioramento passo passo. La strada dell'errore formativo, insomma. Un po' come quello che archivia la partita di ieri.

    @MontaldoLorenzo

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