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Sampmania: Duracell Linetty e Sua Magnanimità Quagliarella (ma quanto gioca Barreto?)
La copertina ovviamente se la prende Gregoire Defrel, e ci mancherebbe altro visto che l'ex Roma è arrivato alla quinta rete in sette match di campionato. Eppure in questo Sampmania voglio sottolineare l'importanza degli 'altri'. Parlo di quelli che non hanno sfoderato le pistole sotto la Sud, ma che hanno sparato ugualmente delle gran cannonate direttamente contro il fortino eretto da mister Semplici. La Sampdoria di Giampaolo ora come ora è la corte di Sua Magnanimità Fabio Quagliarella, che come tutti i sovrani illuminati dispensa perle di generosità ai suoi cavalieri. L'assist di testa per Linetty è un concentrato di intelligenza tattica e di lettura perfetta della situazione che ha costruito il pareggio doriano, perchè per appoggiare la palla al polacco correndo all'indietro ci vuole una discreta lucidità. Il regalo a Defrel per il raddoppio blucerchiato invece è la perfetta sintesi di quello che è lo spirito Samp: il gruppo al di sopra del singolo. Quagliarella aveva una voglia matta di segnare: si percepiva anche a 50 metri di distanza. E il 90% dei bomber di Serie A il pallone respinto da Gomis lo avrebbe calciato nuovamente in porta senza pensarci su più di mezzo secondo, o alla peggio avrebbe tentato il dribbling nello stretto. Figurarsi poi una punta tarantolata dal desiderio di aumentare ancora di più le sue statistiche personali. Non Quagliarella, però. La forza del numero 27 doriano però è proprio questa. Lui non ha più nulla da dimostrare, lui può permettersi il lusso di mandare in porta un compagno meglio piazzato, ingoiando il desiderio di esultare di fronte alla sua gradinata. E chi se ne frega dei numeri. Soltanto due o tre giocatori in tutto il campionato sono in possesso di questo coraggio (perchè di coraggio si tratta). Uno di essi, per fortuna della Samp, vive sotto la Lanterna e veste la maglia blucerchiata.
Il Doria però si gode anche Duracell Linetty, e vi garantisco che nessuna società produttrice di pile mi ha pagato per un po' di pubblicità occulta. Per inciso, se volesse farlo gli scrivo volentieri l'Iban. Il centrocampista polacco comunque proprio come le celebri batterie ieri sembrava non esaurire mai la sua carica. Per le statistiche della Lega Serie A è lui l'MVP della gara, e in effetti i suoi numeri lo confermano: è il quinto per kilometri percorsi tra gli uomini di Giampaolo, oltre 9,5 in 86 minuti di gioco. Ha segnato un gol – splendido - ha azzeccato l'86% dei passaggi, e ha giocato 44 palloni, sbagliandone pochissimi. Ad un certo punto sembrava essersi sdoppiato. Lo vedevi a coprire in ripiegamento difensivo a quindici metri da Audero, e qualche secondo dopo te lo ritrovavi dalla parte opposta, al limite dell'area della Spal. Come facesse, resta un mistero.
Il dono dell'ubiquità, però, c'è l'ha anche Edgar Barreto. E pensare che due anni fa, nell'estate 2016, quasi tutti lo avrebbero spedito volentieri lontano da Genova dopo una prima faticosa stagione in blucerchiato. Sarebbe stata una follia, ma con il senno del poi siamo bravi tutti. Giampaolo lo ha trasformato, perchè quella che stiamo ammirando nelle prime gare della Serie A 2018-2019 è forse la miglior versione in carriera del centrocampista trentaquattrenne. Roba da comprare una Go-Pro (l'Iban lo mando anche a loro), piazzargliela sulla testa e riprendere tutta la partita dal punto di vista mediano paraguaiano, per poi trasmettere il filmato nelle scuole calcio di Genova. Ad oggi è il secondo blucerchiato in quanto a kilometri macinati, e peccato che non esista una voce statistica che tenga conto di quante volte un calciatore ringhia sulle caviglie degli avversari: quella classifica l'avrebbe già stravinta. Se il sorriso da Defrel è il biglietto da visita della Sampdoria, la magnanimità di Re Quagliarella e la generosità di Ser Linetty e Ser Barreto sono alcune delle architravi su cui Giampaolo ha costruito il suo successo. Quanto è bello gustarsele, specialmente dopo aver vinto così.
@MontaldoLorenzo
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