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Sampmania: debito d'ossigeno (e il Var ha funzionato, inutile lamentarsi)
Giampaolo aveva messo in guardia tutti, “Non siamo abituati a giocare 5 partite in due settimane” aveva detto il mister. L'allenatore di Giulianova aveva sottolineato le qualità dell'Inter, una squadra “con un motore superiore al nostro”, definendo il match di sabato sera come un incontro “in cui ci sarà da pedalare”. La lettura del tecnico doriano è stata ahimé perfetta. La Samp ha rischiato di vincere, maledetto fuorigioco di Defrel, ci ha illuso per venti, meravigliosi secondi, ma probabilmente i tre punti sarebbero stati un risultato troppo generoso per quanto visto nei 98 minuti e rotti del Ferraris. Anche un punticino, per l'inerzia che aveva preso la gara, si sarebbe rivelato oro colato. A provarlo c'è il fatto che Handanovic non è stato mai chiamato alla parata decisiva, ma solo all'ordinaria amministrazione. I nerazzurri invece si sono visti annullare due gol, ne hanno segnato un terzo, hanno centrato un palo e hanno sfiorato la porta in almeno tre-quattro occasioni, chiamando Audero al miracolo su Candreva. A proposito dei gol annullati, non comprendo le polemiche sull'utilizzo del Var: capisco che sia brutto vedersi togliere due reti di fila, ma se hai Icardi in fuorigioco e se il pallone esce dal campo, c'è poco da lamentarsi. E' (dovrebbe essere) la base dello sport, per vincere devi (dovresti) seguire le regole. Ieri Guida lo ha fatto, l'Inter anche, vincendo regolarmente e rispettando l'essenza dello sport, ma se fosse finita 0-0 con due gol annullati non ci sarebbe stato da alimentare alcun piagnisteo. Pareva già più esagerata la decisione di espellere Spalletti, ma il Var in sé ha funzionato. E vi garantisco che per i tifosi delle squadre cosiddette 'medie', o 'piccole', è una gran bella novità.
La Sampdoria ha dato la netta impressione di essere in debito d'ossigeno. La formazione tipo doriana è sempre quella: Andersen al centro della difesa, Ekdal e Linetty in mezzo al campo, Quagliarella e Defrel in avanti. E' anche logico che l'asse centrale inizi ad accusare la stanchezza derivante da 270 minuti giocati in sette giorni, tanto è vero che Giampaolo ha provato a incanalare sui binari giusti una partita molto tattica concentrando le energie fresche nei cambi al centro del campo. Fuori uno stremato Linetty, dentro Jankto, fuori Praet titolare per la prima volta da inizio stagione e dentro il pretoriano Barreto. Il paraguaiano è un giocatore che ricorda una Fiat Panda vecchio stile, e lo dico con ammirazione. Magari non sarà bellissimo da vedere, ma è il più affidabile di tutti, e non si ferma mai. Alla Samp però mancavano le alternative tra le possibili soluzioni offensive. In panchina Giampaolo aveva il solo Stijepovic come rincalzo in attacco, e uno tra Caprari, Kownacki e Saponara sarebbe servito come il pane. Peccato.
Lo 0-1 con l'Inter sa un po' di beffa, è vero, ma la Samp è consapevole del fatto che non sono queste le partite da vincere. Piuttosto conterà fare punti a Cagliari: vorrebbe dire dare seguito alla 'manita' di Frosinone. E per quanto riguarda il gol al 94', beh, ormai i tifosi blucerchiati sono vaccinati a queste situazioni. Ci abbiamo perso una Coppa Campioni e una qualificazione ai gironi di Champions League, negli ultimissimi minuti, figuriamoci se facciamo un dramma per lo 0-1 firmato Brozovic.