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    Sampmania: cambi, scazzi e champagne

    Sampmania: cambi, scazzi e champagne

    • Lorenzo Montaldo
    Chi sono io per dire ad un uomo di 35 anni, capitano della Sampdoria, giocatore più amato dal pubblico blucerchiato e calciatore da oltre due decenni che ha sbagliato ad innervosirsi per una sostituzione? Nessuno, anche perché io faccio di peggio nella mia vita privata. E Quagliarella, che si è sempre distinto per comportamenti impeccabili dentro e fuori dal campo, un po' di credito a mio avviso lo ha maturato. Il mio pensiero è semplice, il numero 27 quella fascia da capitano non doveva buttarla addosso a Barreto, e non doveva palesare così il suo nervosismo per un cambio sacrosanto. A quell'età tanti suoi coetanei ed ex colleghi giocano a beach volley a Miami, lui regala perle in Serie A, un po' di fiato lo deve conservare pure il Peter Pan di Castellammare. Questa è la mia opinione, ma lungi da me esprimere giudizi morali in merito, non ne ho la caratura.

    L'unico che è legittimato ad analizzare il comportamento del suo calciatore è Giampaolo, che infatti ha punzecchiato Quagliarella nel post partita. “Lo capisco, ma deve rispettare la sostituzione, altrimenti mi incazzo io”. Lapidario e breve, argomento chiuso. L'allenatore ha ristabilito le gerarchie, va bene così. Sono convinto che non accadrà di nuovo, 'Quaglia' è più saggio di me e te messi insieme, e non ricadrà in un gesto del genere. Anzi, se andiamo a vedere, è persino un segnale confortante: questo tizio dopo quattro lustri sui campi da calcio ha la stessa voglia di giocare ogni minuto che ho io nella Uisp al mercoledì sera, forse persino di più. Non uscirebbe mai, averne di calciatori del genere.

    La sostituzione che non ho capito, se mai, è un'altra. Nel buon punto ottenuto contro la Fiorentina, trovo un solo piccolo neo che non riesco a spiegarmi: l'avvicendamento di Caprari con Ramirez. Il cambio può avere un senso in ottica turn over, perchè sabato arriva l'Inter e questo Caprari serve come il pane alla Samp, ma in quel determinato momento il numero 17 blucerchiato aveva le energie sufficienti a giocare tre partite di fila, una al giorno. Il gol, splendido, lo aveva caricato a molla. A proposito dell'ex Pescara, avete visto la rete di Mariano Diaz del Real alla Roma? Uguale, il numero 7 del Madrid è solo un Caprari in maglia bianca. Ok, forse ho esagerato.

    Fatto sta che le gerarchie si sono ribaltate: l'anno scorso Ramirez era il titolare inamovibile, mentre Caprari si attorcigliava su se stesso nel limbo di una collocazione tattica ancora ambigua. Oggi la situazione è diametralmente opposta, e siamo pure usciti dall'equivoco della posizione ideale in campo: è chiaro che il ragazzo scuola Roma deve giocare trequartista. Lo sta facendo benone. Giampaolo aveva detto a più riprese che Caprari “ha solo bisogno di fiducia nei suoi mezzi. Se la trova, può diventare un grande giocatore”. A giudicare da queste prime partite del 2018/2019, il mister aveva – tanto per cambiare – ragione. Chapeau. Sotto gli occhi di Mancini (sono andato a tanto così dal chiedere una foto al 'Mancio' in tribuna, poi ho pensato che sarebbe stato poco professionale) Caprari ha tirato fuori il meglio del repertorio. Chissà che al C.T. della Nazionale in futuro non torni in mente quella deliziosa conclusione a giro sul palo lungo. Oggi è utopia, domani chissà. Detto ciò, io il cambio di Giampaolo proprio non l'ho saputo interpretare in quel frangente. 

    Questa di Caprari è stata l'unica scelta opinabile a mio modo di vedere in una partita ben gestita: in molti avrebbero preferito Bereszynski al posto di Sala in campo, ma lo stile di gioco del polacco è estremamente dispendioso e faticoso. Il rischio di spolpare il terzino è altissimo, e contro l'Inter la sua condizione sarà fondamentale. Per la verità sarei anche curioso di osservare un po' di più Jankto, ma sul centrocampo della Samp non mi sento di mettere bocca: chiunque giochi, gira a mille. Pure Linetty, ieri il meno positivo del terzetto di mediani ma sempre fondamentale per dare equilibrio ad una squadra che gioca praticamente a due punte e mezza. Questa Samp, insomma, continua a divertirmi e a darmi l'impressione che tutto sia possibile. Quindi cari Quagliarella, Giampaolo, Caprari e compagnia, non facciamo scherzi. Tra cambi, scazzi e champagne non roviniamo il giocattolo, che non è proprio il caso. Se tutto resta così, possiamo divertirci. Garantito.

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