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    Sampmania: alla Sampdoria conviene andare in Europa League?

    Sampmania: alla Sampdoria conviene andare in Europa League?

    • Lorenzo Montaldo
    "Alla Sampdoria non conviene andare in Europa League: è ovvio che abbiano rallentato". Nell'ultimo mese, ho sentito spesso ripetere un mantra simile. All'interno di tale convinzione comune poi ci sono varie correnti di pensiero. C'è chi crede che la società non abbia interesse a qualificare la squadra ad un torneo che richiede investimenti ingenti, e che porta via tante energie in vista del campionato. Alcuni hanno ancora ben presente il terribile match con il Vojvodina, una ferita aperta tra le più dolorose della Samp degli ultimi anni. Qualcuno pensa che i giocatori non siano particolarmente motivati all'idea di affrontare un torneo che non è la Champions League, a maggior ragione sapendo che in tanti il prossimo campionato potrebbero lasciare Genova. C'è anche chi ne fa una questione scaramantica: quando la Samp si è qualificata per una competizione continentale, nel campionato successivo ha sempre faticato molto. L'esempio più eclatante è la tremenda retrocessione nell'anno dei preliminari di Champions. È stato uno shock, e i tifosi blucerchiati soffrono ancora di sindrome post traumatica dopo quella notte. Ci vorranno anni per superarla. 

    Viene naturale chiedersi se effettivamente alla Samp convenga o no qualificarsi all'Europa League. Quando si analizzano argomenti del genere bisogna inevitabilmente partire dal denaro. In un altro Sampmania avevamo osservato gli introiti derivanti dall' Europa League. Cominciamo a vedere quanto cambierebbe la situazione finanziaria in base ai vari piazzamenti in Serie A. L'anno prossimo gli incassi dei diritti televisivi dovrebbero alzarsi di circa una ventina di milioni, passando da 37 a 57. La cifra è composta da una parte fissa e da alcuni traguardi variabili, che sono legati ovviamente al piazzamento nel campionato precedente. E qui i conti iniziano a farsi interessanti. L'ottavo posto vale 4,8 milioni, il nono e il decimo 3,4. Arrivare settimi invece ti permette di ricevere 6 milioni, che diventano 7 in caso di sesto posto. La forbice di quasi due milioni  è estremamente appetitosa per una società come quella blucerchiata, perchè un paio di milioni di differenza rappresentano uno scalino non indifferente. Questo soltanto per quanto riguarda la Serie A. Inoltre si deve tenere conto degli introiti provenienti direttamente dall' Europa League. Approdare alla fase a gironi della manifestazione porta in dote 2,6 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 360 mila euro per ogni vittoria, e 120 mila in caso di pareggio. Il passaggio ai sedicesimi porta 600 mila euro al vincitore del girone, e 300 mila ai secondi. Una qualificazione agli ottavi vale 500 mila euro, che diventano 750 mila se si raggiungono i quarti. Non va dimenticato nel calcolo il cosiddetto Market Pool, ossia una fetta corposa di circa 240 milioni di euro per tutte le squadre che verrà divisa in quote variabili legate al valore proporzionale del mercato televisivo, ripartita tra le squadre della stessa federazione. Una sorta di diritto TV per l'Europa League, difficilmente quantificabile ma che si può attestare attorno ai 5 milioni indicativamente. Si comincia a intuire che effettivamente la Sampdoria ha parecchi milioni di motivi per puntare all'Europa. Il raffronto può essere fatto ad esempio con l'Atalanta. Un cammino simile a quello della squadra di Gasperini frutterebbe 12 milioni di euro da sommare ai soldi della Lega. 

    Ci sono ulteriori aspetti, non semplici da quantificare ma ugualmente importanti. Una vetrina europea, anche se non prestigiosa come la Champions, garantisce una notevole valorizzazione dell'intera rosa,che negli ultimi due anni è già lievitata grazie a Marco Giampaolo.  Per una società che vive sulle plusvalenze e mira all'autofinanziamento, è una voce imprescindibile. Per avere un'idea delle cifre di cui si parla, possiamo basarci sui 'conti della serva'. Utilizzando i dati della rosa dell'Atalanta - la società più simile per bacino e percorso a quella blucerchiata - pre e post Europa e rilevati da Transfermarkt, uno dei più autorevoli siti calcistici, si nota come il valore della squadra nerazzurra sia passato dai 91,90 milioni di euro complessivi del 2016/2017 ai 163,55 milioni del 2017/2018. Una crescita esponenziale, nonostante alcune cessioni pesanti tipo Kessié, Conti o Bastoni, derivante dal ipervalutazione di alcuni calciatori proprio grazie alla Coppa. 

    E dal punto di vista dei calciatori invece? Pure qui la convenienza è evidente. È una questione di prestigio, ovviamente - anche perché a giocare a certi livelli ci arrivi soltanto se respingi l'idea della sconfitta - ma il versante economico non va sottovalutato affatto. Quasi tutti i calciatori della Samp hanno infatti un bonus all'interno del contratto che scatterà automaticamente in caso di qualificazione  all'Europa League, che sia accesso diretto o tramite i preliminari. Senza contare che mettersi in mostra con una stagione esaltante, e eventualmente con un buon cammino in Europa contro alcune delle migliori squadre del continente, consentirebbe ai più ambiziosi di far lievitare ulteriormente le proprie richieste di ingaggio nei confronti di un club interessato ad acquistarli. Quante volte abbiamo sentito parlare della famosa 'esperienza internazionale'? Ecco, non è niente di più e niente di meno. E si inizia a costruirla così. Quindi sì, per rispondere alla domanda del titolo: l'Europa League è un'occasione molto ghiotta per la Sampdoria. Conviene a Ferrero, conviene alla dirigenza e conviene ai calciatori. I latini si domandavano spesso 'Cui prodest?', ' a chi giova?'. Se la risposta è 'a tutti', è difficile ipotizzare dietrologie di un mancato arrivo in Europa. Ecco perché la Samp, dopo essere stata sesta per un girone, è chiamata dare tutto nel rush finale. L'Europa non è obbligatoria, ma è obbligatorio provarci in ogni modo. Conviene proprio a tutti.

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    @MontaldoLorenzo

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