Getty Images
Sampmania: alla Samp servirebbe la rivoluzione
E qui devo fare subito un 'mea culpa': lo pensavo anche io. Eppure i fatti, e i numeri, hanno ampiamente dimostrato che in realtà così non era. Troppi doppioni, troppe mezze punte e trequartisti tra loro interscambiabili, troppi giocatori propensi ad offendere ma non a difendere, pochi incontristi, 'portatori di borracce', gente che 'picchia', insomma. La filosofia di gioco di Montella non li prevede, vero, ma persino il Real Madrid 2002-2003, quello con Zidane, Figo, Raul e Ronaldo aveva bisogno del suo Makelele. Figuriamoci una squadra con Soriano, Correa, Ricky Alvarez e Cassano. Invece, i problemi di rendimento evidenziati da Barreto, insieme alle terribili - a mio modo di vedere - cessioni di Duncan, Acquah, Rizzo e Obiang in estate non hanno fatto altro che sottolineare sottolineato quanto alla Samp sarebbe servito uno sciabolatore, piuttosto che fini spadaccini.
Tutto ciò ci riporta al tema iniziale. E' vero che questa Samp è 'all'altezza' della Serie A, e che servono pochi ritocchi ad una rosa comunque di qualità? Io non lo credo affatto, perchè una squadra che si salva alla penultima giornata, grazie ad un portiere monumentale e ai risultati delle altre compagini, non è ben costruita. Banale, scontato, ma innegabile. Troppi giocatori simili, come già detto, troppi pochi elementi utili alla causa.
Ma non ci si può limitare soltanto a questo. Ricordate la sciagurata stagione della Serie B? La dirigenza dell'epoca compì il gravissimo errore di ritenere parecchi elementi tra quelli retrocessi ormai 'recuperati' mentalmente, e pronti a calarsi nella mentalità cadetta. E difatti la Samp, nei primi 4-5 mesi, arrancò. Almeno fino al mercato di gennaio, coinciso con un'altra rivoluzione. Quando si vivono campionati di questo tipo, annate che minano i rapporti tra piazza, squadra e dirigenza, la soluzione migliore è una vera e propria tabula rasa. Anche perchè è molto più semplice creare da zero, su una tela bianca, che non restaurare l'opera altrui.
E' anche possibile, anzi, probabile, che la Samp non abbia la potenza economica per un repulisti generale, per una rifondazione che sarebbe estremamente dispendiosa e che oltretutto svaluterebbe il capitale sportivo a disposizione nel parco giocatori. Eppure, nonostante ciò, la mia opinione personale è che la Sampdoria cambierà il suo aspetto, e molto. Questo perchè parecchi giocatori lasceranno Genova, o comunque saranno al centro di tante trattative (Soriano, Fernando, Ricky Alvarez, Correa e Muriel) e altrettanti non sono così sicuri di essersi guadagnati un posto nella rosa 2016-2017 (Diakité, Silvestre, Barreto, Krsticic, Cassano). Senza scordarsi che Dodò e Ranocchia rientreranno all'Inter. Una mezza rivoluzione, insomma, è inevitabile.
E poi, le ultime tre campagne acquisti ci hanno abituato a colpi di scena a ripetizione, nel bene e nel male: possibile che la Samp scopra le gioie dell'austerità, proprio quando ci sarebbe bisogno del colpo di spugna?