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    Sampdoria, Yepes: 'Grazie Pirlo, Pedrola è giù e lo aspettiamo. Le prossime 8 partite saremo super'

    Sampdoria, Yepes: 'Grazie Pirlo, Pedrola è giù e lo aspettiamo. Le prossime 8 partite saremo super'

    Uno dei giocatori maggiormente cresciuti nella Sampdoria in questa seconda parte di stagione è Gerard Yepes, regista 21enne cresciuto nelle giovanili bluerchiate: "Buona gara con il Lecco, ma deve essere la base, la partita normale. Sento la fiducia del mister, la porto in campo, gioco tranquillo, rilassato, senza preoccupazioni e tutto viene da solo" spiega il centrocampista, che viene paragonato a Torreira: "Con Lucas siamo amici, in passato abbiamo scherzato sul paragone con lui. Mi fa piacere, ho alcune qualità simili, ma io sono Yepes, lui Torreira. Su cosa sono cresciuto? Fisicamente: polmoni, gambe, gestisco meglio i 90', non vado in affanno. Giocare con continuità è decisivo. Quando ho colpito Pirlo? Te ne accorgi quando ti mette dal 1' gara dopo gara. E' un orgoglio che lui, che è stato chi è stato nel mio ruolo, dica certe parole, mi dà autostima e voglia di aiutare la squadra" ha detto a Il Secolo XIX

    Yepes si sente legato alla Samp: "Mi sento un giovane vecchio della squadra, ho 21 anni, ma sono arrivato qui a 15, è il terzo anno in prima squadra. Nel gruppo c'è gente più esperta, ma sono uno di quelli da più tempo qui. La Sampdoria è la mia seconda casa, se non la prima. Era impossibile essere accolto meglio, mi sono adattato facilmente. A 16 anni andavo al Ferraris a tifare Samp. Ora differenzio il professionista che scende in campo e il tifoso che sono dentro di me. Ma quando ho salvato il gol sotto la Nord, e abbiamo tenuto il 2-0, per un attimo mi sono sentito come fossi sugli spalti a esultare per la giocata fatta".

    Yepes dice che alla Samp negli ultimi mesi è cambiata "La mentalità. Prima ci eravamo quasi abituati a subire, a venire sconfitti. Ma abbiamo messo un punto, abbiamo detto "Basta" e ci siamo trasformati. E' la frase tipica di Esposito prima di ogni gara: "Belli incazzati eh!". Può sembrare banale ma se scendi in campo arrabbiato sei più pronto, arrivi prima sul pallone, vai in pressing con più energia". Pedrola invece "E' un po' giù, per me è un fratello, ci conosciamo da tempo, spero si metta presto a posto del tutto e poi ci venga a dare una mano, lo aspettiamo a braccia aperte". E il regista fa una promessa: "Le prime 8 partite male, le seconde 8 sono state normali, le prossime 8 dovremo essere super per risalire ancora. La linea tra essere presuntuosi o meno è sottile: a Brescia lo siamo stati". 

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