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    Sampdoria, Thorsby: 'Posso diventare un centrocampista totale. Siamo partiti male'

    Sampdoria, Thorsby: 'Posso diventare un centrocampista totale. Siamo partiti male'

    Il centrocampista della Sampdoria Morten Thorsby è particolarmente sensibile alla questione ambientale. A dimostrarlo c'è anche la scelta del numero di maglia, il 2, come i gradi medi del riscaldamento globale di cui 'liberarsi': "Le racconto questa storia. Ho amici che guardano le mie partite su un canale inglese, e quando prendo palla io, tutti i telecronisti raccontano la storia della mia scelta del numero due… Un’operazione di marketing incredibile a costo zero… Le piccole cose a volte riescono davvero a fare la differenza. Ora forse anche altri colleghi prenderanno lo stesso numero di maglia del sottoscritto" ha detto a La Gazzetta dello Sport.

    Adesso a Genova arriva il Verona: "Personalmente spero di ripetermi, certo. Sui nostri prossimi avversari, invece, posso dire che non rappresentano una sorpresa. L’Hellas ormai da tre anni infatti fa le cose giuste dimostrando di avere le idee chiare. La mia Samp, invece, è all’incirca formata dagli stessi elementi dell’anno scorso, ma con una differenza fondamentale rispetto alla stagione passata. Quest’anno siamo partiti male, e ciò ha complicato le cose. Nel campionato passato eravamo sempre rimasti in acque tranquille, ora non è stato così, e la cosa ha influito. Le gare che restano sino a Natale devono servirci per ridare stabilità alla classifica e permetterci poi di affrontare con tranquillità la seconda parte della stagione".

    "Troppo cattivo? Posso sicuramente migliorare sotto questo aspetto. Tuttavia, bisogna pure riconoscere che un certo tipo di gioco, diciamo così, intenso, fa parte delle mie caratteristiche. Posso provare ad evitare certi contatti, ma io voglio diventare un centrocampista totale che fa tutto per la squadra: salta, tira, segna, fa assist. Tutto ciò appartiene al mio modo di giocare al calcio. Oggi in questo mondo ci sono tanti campioni veri, e penso che ognuno debba trovare la propria dimensione. come ho provato a fare io. Posso crescere, certo, ma non sono certo un giocatore cattivo. Mi piacerebbe difendere meglio, per diventare il motore della squadra".

    Sono cambiate tante cose, dal suo esordio: "Era il novembre 2019, e da allora, questo è assolutamente vero, sono successe tante cose, tutte incredibili. Questo in fondo era il mio sogno dall’inizio, sono cresciuto tanto, ma non è certo finita qui, con la Sampdoria e con la mia nazionale. Ci ho sempre creduto. All’inizio, forse, avevo qualche dubbio, poi il tempo mi ha dato ragione. Il campo ha dimostrato poi con il tempo che la mia idea di calcio poteva essere quella giusta".

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