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    Samp, Ramirez: 'Tifosi maturi, pensavo che quel pallone non entrasse più...'

    Samp, Ramirez: 'Tifosi maturi, pensavo che quel pallone non entrasse più...'

    • Lorenzo Montaldo
    Gaston Ramirez la sponda blucerchiata di Genova se l'è presa definitivamente in una sera di inizio novembre. Anche perchè se segni in un derby, il tuo nome rimarrà scolpito in eterno nell'elenco dei giocatori che hanno fatto la storia del calcio nella Superba. Figurarsi se, come per Ramirez, il gol nel derby coincide anche con la tua prima rete con la maglia della Sampdoria. "Chiaro, segnare è stata una sensazione spettacolare. Ho anche altri gol nel cuore, mi ricordo ancora adesso il mio primo in Italia, contro la Lazio del mio compagno di nazionale Muslera, ma mai avevo segnato in un derby. E farlo in una serata così, davanti ai loro tifosi, è stato bellissimo" ha detto proprio il numero 90 doriano all'edizione genovese de La Repubblica. Ramirez racconta così quegli istanti: "Ho iniziato a correre appena ho visto la traiettoria del rinvio. Zapata vince i contrasti aerei nel 95 per cento dei casi, e io e Quagliarella sappiamo di poter puntare la schiena dei difensori per cercare la palla. Io ero più aperto verso la destra, il difensore ha stretto su Fabio e quando ho visto il rimbalzo mi son detto che quella palla doveva essere mia. Per tre secondi forse neanche ho pensato se cercare il rigore e poi ho scelto d’istinto, nel modo migliore. Sono arrivato a calciare con il passo lungo, il pallone pareva non entrare più, ma è andata bene".

    A Genova, Ramirez si è subito ambientato. E il gol ha fatto scattare definitivamente la scintilla: "Un premio al lavoro di queste settimane. Ho avuto qualche problema fisico, ho sentito la fatica dell’inizio della stagione e non mi sono allenato al meglio per un po’. Ora però sto crescendo. Qui ho trovato una piazza ambiziosa ma anche una grande serenità. Mi sento a casa con tanti sudamericani, un gruppo dove ci si diverte e c’è tanta sana competizione, tifosi speciali. In Inghilterra c’è troppa freddezza, in altre piazze non ti lasciano vivere, qui c’è la giusta via di mezzo. Allo stadio valgono come un uomo in più, ma hanno la maturità per capire che si può anche perdere, accettare gli errori, rispettare le persone anche nelle difficoltà. E questo fa piacere, fa lavorare meglio, ci si sente a casa per davvero".

    Adesso arriva la Juventus. Per preparare la gara, però, la Samp non si è sottoposta a nessun allenamento 'particolare': "La settimana scorsa abbiamo lavorato molto sul piano fisico, visto che la prossima pausa ci sarà solamente a marzo" spiega il trequartista. "Per il resto c’è poco da preparare, dovremo provare a fare il nostro gioco e impedire loro di fare lo stesso. Nel calcio chi tiene più la palla ha più possibilità di vincere. Se riusciremo a togliergliela dovranno correre per riprendersela, e avremo più chance di prevalere".

    Ramirez arriva da Fray Bentos, in Uruguay, una città che condivide con il compagno Torreira, e che descrive così: "Brava gente che vive di poco, un porto, tanta tranquillità. Io sono cresciuto giocando per strada, tutto il giorno con il pallone: sotto i lampioni quando c’era buio, sotto il sole, dopo la scuola, ancora meglio sotto la pioggia perché nessuno poteva disturbarci. Per i bambini di oggi sarà diverso, tra play station e tv, ed è un peccato. Nostalgia? No, sono bei ricordi di chi a 15 anni era già al Penarol, a 20 in Europa, e oggi sa di aver sacrificato tanto ma di poter essere anche soddisfatto di quello che ha combinato".

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