Sampdoria, Praet: 'Felice a Genova, è casa mia. Ma sono anche ambizioso. La Juve...'
"Nel 2016, appena arrivato, avevo una mia visione del calcio, giocavo in automatico" racconta anora Praet. "Adesso, dopo quasi tre anni con il mister, che mi ha aiutato sotto molteplici aspetti, è tutto diverso. Giampaolo è stato importante per me, così come per tutti i miei compagni. Mi ha aperto la testa, ho capito che ci sono altri modi di intendere il calcio. Le racconto una curiosità: adesso quando vado in nazionale con il Belgio, il c.t. (Martinez, ndr) mi dice: 'Dennis, perché vieni sempre a cercare il pallone e giochi così corto?'. 'Mister, sono abituato a fare così nella Sampdoria', gli rispondo".
Come tutti i colleghi, Praet è logicamente ambizioso: "Penso che sia così per qualunque giocatore, c’è sempre la possibilità di fare qualcosa in più. Posso e voglio crescere ancora". Il derby invece è una partita cruciale: "Una premessa: questa partita vale più delle sei che poi ci rimarranno prima di finire la stagione. Dobbiamo prenderci i tre punti, soprattutto dopoché nel weekend passato i risultati delle nostre avversarie dirette sono stati a nostro favore: e pensare che il nostro k.o. di sabato in casa aveva fatto sembrare tutto nero. Siamo a quattro punti dall’Europa, con la Roma abbiamo fatto un gran possesso palla, il derby ciserve per la classifica, e non solo per quella. Siamo tutti lì: noi, la Lazio, l’Atalanta, il Torino, la Roma. Possiamo ancora riprenderli, ci sono ventuno punti in palio da qui al 26 maggio".
Oggi Praet è un giocatore appetito da parecchi big, in Italia ci hanno pensato Roma e Inter. Qualche tempo fa invece era finito nel mirino della Juve. Non se ne fece nulla, e oggi il centrocampista classe 1994 non pensa più alla vicenda: "Ancora con questa storia... Nessun rimpianto, lo ribadisco. Qui sto bene e mi sento a casa mia. Il primo anno è stato difficile, ora sono un giocatore nuovo anche nella testa. Sono davvero molto felice così"