Sampdoria, Pirlo: "Voglio rimanere a lungo. Adesso facciamo paura, sul modulo e Tutino..."
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Con Accardi le cose sono partite bene: "C'è stato subito un bell'impatto. Ha trasmesso grande fiducia, entusiasmo, sa di calcio, vive per il calcio e vuole vincere. E come lui anche Giuseppe Colucci, che è stato in ritiro con noi. Hanno le stesse mie attitudini, perché io da sempre vivo per il calcio, guardo partite giorno e notte, dai dilettanti ai tornei brasiliani. Lui ha visto le nostre partite dello scorso campionato, come abbiamo cambiato modulo durante la stagione, in base anche ai problemi che abbiamo avuto. E lo ha condiviso. L'intelligenza è anche capire che la soluzione passa dal pragmatismo. L'anno scorso avevamo costruito una squadra in un modo e poi invece per tante vicissitudini ci siamo ritrovati a giocare con tanti ragazzi alla prima esperienza. Hanno fatto benissimo, però capisci che quando vuoi giocare per vincere la Serie B, è normale che ci sia bisogno di un po' di esperienza e fisicità. Abbiamo inserito elementi che hanno vinto campionati, che sanno cosa vuol dire lottare per certi obiettivi e a loro affiancheremo giovani di prospettiva. Ne abbiamo".
Pirlo parla dei singoli, a cominciare da Coda e Romagnoli: "Parlano le loro carriere. Coda per i gol che ha sempre fatto e i campionati che ha vinto, Romagnoli anche se magari non è un nome così altisonante ha una carriera come pochi. Quando io giocavo nel Milan lui era nella Primavera rossonera. Lo ritrovo uguale, con più esperienza, ci darà una grossa mano. Tutino e Coda? Se guardiamo i loro numeri, parlo di gol segnati, e li rispettassero, non inizieremmo male… Aumenta la concorrenza interna? Più si alza e più si alza il livello degli allenamenti, perché tutti sanno che nessuno ha il posto garantito. Che se ci si allena male, gioca un altro. Vale per tutti, anche per chi era titolare nello scorso campionato. Ferrari si meritava di restare qua. Ha fatto un bel gesto anche nei confronti della proprietà. Bereszynski? Finchè sarà qui, sarà il nostro capitano. Speriamo di tenerlo. Akinsanmiro e Meulensteen li conoscevo bene, Akinsanmiro l'ho visto spesso con la Primavera dell'Inter, aveva richieste dalla A, è dinamico, svelto. Melle è intelligente, cresciuto nelle giovanili del Manchester United e già questo spiega il livello calcistico dal quale arriva. Ioannou ce lo ricordiamo bene, aveva segnato contro di noi. Bellemo era il capitano. Portano spessore, esperienza e voglia di rivalsa, si sono conquistati la A e gli è stata tolta".
Pirlo è soddisfatto del mercato: "Siamo quasi al 90% della squadra e da lì bisogna cominciare a spingere perché tra poco iniziano le partite che contano. Sono contento che la società mi abbia già messo a disposizione questo tipo di squadra, adesso spetterà a noi non deludere le aspettative. Normale che a fine luglio ci siano ancora dei buchi da coprire, abbiamo visto l'anno scorso, che non puoi affidarti solo a 12/13 calciatori, tenendo conto dei 5 cambi. Più alzi il livello della rosa e più hai la possibilità di sfruttarla al meglio. Ripartiamo dal 3-4-2-1 con qualche novità nelle dinamiche e negli sviluppi. La struttura è quella, difesa a 3 o a 5, avendo noi calciatori più adatti a quel tipo di gioco. Ti dà maggiore copertura, i quinti non sono poi costretti a fare i terzini in fase difensiva... E da lì innestiamo soluzioni, in base anche agli avversari. Poi se avremo 2 o 3 attaccanti lo vedremo più avanti".
E le scelte dell'anno scorso, le cambierebbe? "Ma no, rifarei tutto. Però è normale quando inizi una stagione con tanti ragazzi incappare in qualche errore. Nel primo periodo abbiamo pagato tante disattenzioni, leggerezze individuali. Quest'anno con l'età media più alta certe difficoltà non le dovremmo avere. Poi conosciamo meglio la B. Non devi mai dare niente di scontato e gli ultimi 20' sono un campionato a parte. L'entusiasmo è contagioso. Siamo noi i primi a voler contagiare i tifosi, con le prestazioni. Loro ci hanno dato sempre un grande appoggio, anche nelle difficoltà. In casa e fuori. Anche ora a Magdeburgo e Jena. Gli abbonamenti volano, so che ne faranno a farne sempre di più, puntiamo a superare i 20.000. Le critiche? Più alte sono le aspettative e più devi tirare fuori il meglio da te stesso. Sono sempre stato abituato alla pressione, da calciatore e da tecnico. So che non posso piacere a tutti, ma ci sta. Non alleno per me stesso, ma voglio andare avanti per il bene della Samp, portare in alto il club per cui lavoro, al quale tengo. Quest'anno abbiamo tutto per migliorare".
E per quanto riguarda il futuro? Il suo contratto adesso è in scadenza: "Una volta era un problema, adesso fa parte del mondo del calcio, degli allenatori. Te la devi meritare la conferma. Altrimenti ti mandano a casa. A lungo alla Samp? Sì. Io sto benissimo qui, quando vedo un progetto serio non serve la categoria. Come ho accettato l'anno scorso di venire in Serie B, rispetto ad altre parti, perché sapevo il valore della storia di questa società. E adesso c'è ancora più entusiasmo. Se ho la sensazione che iniziamo a fare paura? Eh sì. Le altre squadre si stanno attaccando a tante cose perché iniziano a preoccuparsi… Avevano paura l'anno scorso e quest'anno vedendo la campagna acquisti ancora di più. Il bello del calcio è avere tutti contro per poi potere gioire solo noi alla fine, quando giochi contro tutto e tutti devi unirti ancora di più. Solo insieme si può uscire dalle situazioni difficili, come abbiamo fatto l'anno scorso e solo insieme si ottenengono i risultati. Ce la giocheremo fino alla fine. Palermo, Pisa e Cremonese stanno facendo mercato, le tre retrocesse hanno in rosa gente da A. E noi saremo lì a lottare, non possiamo permetterci di non lottare e di non avere il sogno di competere per tornare in A"