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    Sampdoria, Pellegrini: 'Giampaolo un fenomeno, Andersen meglio di Skriniar'

    Sampdoria, Pellegrini: 'Giampaolo un fenomeno, Andersen meglio di Skriniar'

    • Lorenzo Montaldo
    Gli elogi per l'allenatore della Sampdoria Marco Giampaolo ultimamente si sprecano. Se però a sottolineare il lavoro della fase difensiva blucerchiata è un campione come Luca Pellegrini, che fu anche capitano del Doria scudettato di Mantovani e Boskov, è tutta un'altra storia. E i complimenti da parte di Pellegrini nei confronti del mister di Bellinzona non mancano di certo: "Il fenomeno è in panchina. Giampaolo è un fuoriclasse, è lui che li mette in campo e li sa far crescere" ha dichiarato l'ex calciatore a Il Secolo XIX. "Rosico un po' perchè penso, chissà cosa avremmo potuto fare noi con un maestro del genere? Grazie a lui tutti migliorano naturalmente. Giampaolo ha un modo di coordinare all'unisono il reparto che rasenta la perfezione. Sembra Playstation".

    Per allenare in quella maniera secondo Pellegrini sono necessarie tre qualità: "Servono capacità, professionalità e coraggio, perchè mantenere una linea così alta vuol dire avere coraggio, con le caratteristiche dei difensori della Sampdoria. A parte Bereszynski, infatti, gli altri non hanno grande velocità e il rischio di essere presi d'infilata è alto. Bereszynski invece rimedia con il recupero anche a qualche errata lettura. La crescita di Andersen - aggiunge Pellegrini - è qualcosa di impressionante. Ha una capacità di apprendimento che supera anche quella di Skrinair. Tonelli ha le famose conoscenze. Gioca a memoria e in questa maniera ruimedia anche a qualche problmea fisico che secondo me non ha risolto del tutto. Bereszynski è quello che per me è migliorato meno, Murru invece lo ha fatto, ma vedo ancora parecchi limiti. Sembra che abbia bisogno di un episodio favorevole per partita. Se fa una buona giocata allora la prestazione svolta".

    A cambiare però è stato il volto della squadra: "Defrel è più dinamico di Zapata e garantisce una maggiore copertura durante la fase difensiva. Poi non bisogna dimenticare che è cambiato il vertice basso del centrocampo. Per esempio l'anno scorso la squadra mi pareva essere più corta, situazione in cui le caratteristiche di Torreira si esaltavano: lui dava il meglio negli spazi stretti, Ekdal è un giocatore diverso, gioca più compassato ed è più bravo a leggere le situazioni".

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