Sampdoria, parla Manfredi: 'Dobbiamo investire. Nuovi soci? Parliamo regolarmente'
Si parte parlando dell'operazione salvataggio: "Sono state laboriose entrambe le fasi. Il nostro approccio è stato frutto di un lavoro analitico portato avanti sottobraccio per mesi. Vanno ringraziati il CdA e gli stakeholders esistenti e forse, ancora più importante, i creditori" ha detto a La Gazzetta dello Sport. "La Sampdoria è un club storio ed ambito, il post acquisizione ha portato con sé difficoltà operative non banali. Questa società è stata acquistata formalmente il 16 giugno e siamo stati costretti a rischiare prima dell’omologa decine di milioni del nostro capitale, ma era l’unico modo per salvare la Samp. Altrimenti avremmo dovuto comparsa in D. Adesso dobbiamo investire pesantemente per rifondare l’infrastruttura".
"Ma restano una serie di obblighi che la nostra situazione finanziaria ci impone di rispettare. È un’azienda acquistata all’interno della composizione negoziata, e occorre rispettare parametri particolari rispetto all’indice di liquidità. La nostra sfida è creare un progetto ambizioso, ma sostenibile. Gestio Capital? È un multi family office: gestiamo capitali di investitori privati, utilizzandoli in parte perorazioni ad alto valore aggiunto, come la Samp. Crediamo di avere investito in un club con grandissime potenzialità inespresse. Il risanamento è già iniziato. Oggi la Sampdoria ha una struttura gestoria molto piatta, che diventerà più managerializzata, divisa in due macro-aree. Da una parte quella per la generazione di ricavi, dall’altra l’area sportiva".
Capitolo investimenti: "Siamo sempre alla finestra per valutare le opportunità del mercato. Sarebbe stato un peccato mortale dal punto di vista etico non guardare l’asset Sampdoria. Insieme ad Andrea Radrizzani che ci ha affiancato in quanto investitore, abbiamo analizzato questa possibilità con un pregiudizio: anche se i numeri non ci daranno completamente certezze, sappiamo che questo club ha valore intrinseco molto più importante di alcune rivali. Siamo partiti da sei milioni di investimento il 15 giugno e da altre decine immessi per pagare stipendi e creditori.
Eventuali nuovi soci? "La Sampdoria ha numeri e storia che la posizionano fra i top team europei. Lo dice il palmares: in 77 anni di vita, 11 in Serie B, gli altri in A, passando per uno scudetto e altri successi. Abbiamo interlocuzioni regolari con investitori interessati alla Sampdoria. Valuteremo se ci sarà quello strategico per il bene del club. Per lo stadio abbiamo avviato una serie di colloqui con il sindaco e la Regione, molto aperti a un intervento che andrà contestualizzato con il Genoa"
Fiducia a Pirlo: "Pirlo è la nostra guida ci porterà fuori di qui. Siamo consapevoli che il nostro allenatore sia un campione e abbia le competenze per portarci fuori da questa situazione. Dobbiamo lavorare di più, la qualità è indiscussa. Sapevamo che la B è difficile e che il contesto in cui eravamo costretti ad operare ci avrebbe posto limiti di manovra. C’è una data chiara ipotizzata per la quale ci aspettiamo di essere in A, ma non è oggi. Quest’anno c’è una opportunità ma l’obiettivo è la solidità aziendale".
E sugli attacchi ricevuti: "È successo perché la Sampdoria è la Sampdoria e la vogliono tutti. Qualcun altro voleva essere su questa sedia oggi. Noi siamo i custodi di una parte importante del calcio italiano ed europeo. Andremo avanti con il nostro lavoro, anche se sappiamo che subiremo nuovi tentativi di disturbo. Il valore della Sampdoria sono i tifosi. La squadra appartiene a loro. Senza il loro sostegno e la loro tenacia oggi non saremo nemmeno qui"