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    Sampdoria, Osti: "Yepes me lo propose il procuratore, per andare in A serve una punta"

    Sampdoria, Osti: "Yepes me lo propose il procuratore, per andare in A serve una punta"

    Dopo undici anni alla Sampdoria, l'ex direttore sportivo Carlo Osti conosce bene la realtà blucerchiata e le problematiche che il club di Manfredi ha dovuto affrontare. Il dirigente ha seguito con attenzione la stagione doriana: "Per come era cominciata, con complicazioni di diverso tipo, inclusi i due punti di penalizzazione, essersi qualificati per i playoff deve essere considerato un risultato positivo. Certo la sconfitta di Palermo ha lasciato un po' di amaro in bocca" ha detto a Il Secolo XIX. "Non mi aspettavo una Samp così remissiva, soprattutto alla luce della grande rincorsa e dei miglioramenti evidenziati nelle settimane precedenti. Immaginavo una squadra più combattiva quella sera al Barbera. Secondo me, poi, l'allargamento dei playoff a sei squadre mai come stavolta ha reso più interessante il finale di stagione, perché in alcuni momenti un punto in più o in meno ti faceva passare dalla prospettiva playoff a quella playout. Però ha costretto chi competeva per il 7° o 8° posto a spremere maggiori energie nel finale. Che invece Catanzaro e Palermo, già sicure della qualificazione, hanno potuto gestire meglio sotto il profilo fisico e mentale".

    Sui singoli Osti non ha dubbi: "Una squadra basata molto sui giovani, di proprietà o in prestito non cambia il senso. Nella fase iniziale ho apprezzato Pedrola, ha fatto prestazioni molto interessanti per un ragazzo della sua età. Faceva la differenza. Peccato per quella serie di infortuni lo ha penalizzato. Mi hanno colpito anche Stankovic, al suo primo anno nel campionato italiano, ed Esposito, purtroppo anche lui frenato da guai fisici. Poi a me è piaciuto Yepes... Lo aveva proposto a me e all'avvocato Romei un procuratore, Calenda. Parametro zero, pochissime spese di commissione. Era molto esile, ma si vedevano le sue qualità. Già Tufano, tecnico della Primavera, ne parlava benissimo. Quest'anno è cresciuto tanto. E bene ha fatto Giordano, che avevamo prestato noi prima al Piacenza e poi all'Ascoli".

    Buon giudizio anche su Pirlo: "Ero curioso di vederlo in Serie B, dopo le esperienze alla Juve con le vittorie in Coppa Italia e Supercoppa italiana e poi in Turchia. Il raggiungimento dei playoff valorizza il suo lavoro, è riuscito a tenere sempre la barra dritta, anche nelle grandi difficoltà. Lo vorrei rivedere con una Samp più competitiva e più completa. Ho sentito parlare di programma biennale. La prima stagione è passata, sono state chiuse anche alcune pendenze con il passato. Il prossimo deve essere l'anno del rilancio, a nche in base alle dichiarazioni della proprietà la Samp deve tornare protagonista. Mi aspetto tanto, che non significa vincere per forza il campionato, ma lottare fino alla fine per la A con un gruppo di qualità".

    Cosa serve per una promozione diretta? "Dipende molto anche dal tipo di gioco. Il Venezia è andato in A con un portiere di livello, due centrocampisti forti come Tessmann e Busio e il capocannonieri da oltre 20 gol Pohjanpalo. Il Parma ha sfruttato meno le punte, ma ha segnato molto con esterni e mezzale. Comunque una punta che segni tanti gol ci vuole, anche perché non puoi vincere sempre con la partita perfetta e la vittoria sporca a volte la decide proprio chi ha il fiuto per il gol. Il mio futuro? Ho voglia di rientrare, per ora ho fatto un po' di chiacchiere in giro. Vedremo cosa succede nei prossimi giorni"
     

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