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Sampdoria, 'no' dei giocatori ai tagli degli stipendi proposti da Ferrero
I giocatori si sono confrontati tra loro, con i 'colleghi' di altre squadre, con l'Associazione calciatori e con i procuratori. Secondo Il Secolo XIX, i blucerchiati avrebbero dato una risposta unanime e negativa, giudicando la proposta non accettabile, da rivedere. I doriani vorrebbero anche capire l'impatto dell'emergenza sul bilancio, che lo scorso anno si è chiuso con un attivo di 12 milioni.
Nella bozza erano ovviamente presente due opzioni, legate all'eventuale ripartenza del campionato o alla definitiva sospensione. In caso di chiusura della stagione, sarebbero state tagliati le mensilità di marzo e aprile, mentre mezzo mese rientrerebbe ai giocatori come bonus salvezza. Maggio e giugno invece andrebbe corrisposto entro dicembre 2020, nel rispetto delle norme federali, in modo tale da tutelare anche eventuali giocatori in scadenza o ceduti nella prossima finestra di mercato. Dal taglio sarebbero stati esclusi gli stipendi sotto i 100.000 euro, nel caso della Samp solo Wladimiro Falcone.
In caso di stop definitivo invece la negoziazione avrebbe dato un'ulteriore sforbiciata, oltre i due mesi. La trattativa quindi andrà avanti, mentre entro fine aprile verrà saldato lo stipendio di febbraio, che verrà escluso dal dibattito essendo l'ultimo mese completo. Il modello da prendere in considerazione potrebbe essere quello del Parma, che ha rinunciato ad una sola menisilità.