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Sampdoria, Munoz: 'Sento ancora Mancini e Lanna, se ha bisogno di una mano ci sono'
"Per me fu una conferma ad alti livelli dopo i tanti anni col Barça. La A era il top, come la Premier ora. Milan, Inter, Juve, Napoli , Samp erano tra le più forti in Italia e in Europa. Quella Sampdoria ha vinto tanto, il presidente Mantovani aveva creato una squadra fortissima" aggiunge Munoz. "Era una famiglia. Vivevamo tutti vicino al centro sportivo, era una squadra diversa dalle altre big, c'era un'atmosfera unica grazie anche a Boskov che mi aveva voluto dopo avermi allenato da ragazzo a Saragozza. La Samp non era una realtà grande come il Barcellona ma era un club ugualmente forte, con un presidente che amava il calcio e i suoi giocatori. C'era più affetto, amicizia e questo faceva la differenza".
Il centrocampista della Spagna fu anche protagonista di un violento scontro di gioco con il torinista Zago. "Lui era più giovane, si fece male al ginocchio e quell'episodio gli ha limitato la carriera. Io me la cavai con un trauma cranico e tornai dopo poco in campo. Il giorno dopo c'era il mio matrimonio, non ero al top ma mi sposai lo stesso prima di tornare in clinica per stare in osservazione. I miei compagni prepararono sul menù del matrimonio il rinnovo per Cerezo e lo fecero firmare a Mantovani. Ci divertivamo molto insieme. Ricordo che facemmo un Capodanno sulla neve, al Sestriere, organizzato da noi giocatori, quante risate".
Ancora oggi Munoz sente gli ex compagni: "Ogni tanto vedo Carboni che vive qui. Ho sentito di recente Pagliuca, Mancini e Lanna quando è diventato presidente. È molto interessante che un ex giocatore diriga la Samp: Marco ha mentalità calcistica, è genovese e sampdoriano. Ora non ha un budget per fare una grande squadra ma può fare molto bene. E se ci fosse bisogno darei una mano con piacere". Un suo parere sulla lotta salvezza? "La seguo, c'è da lottare ma ce la farà, ha giocatori esperti e altri che stanno venendo fuori come si è visto con la Juve. La Samp deve stare in A. Lanna mi ha invitato e verrò presto a fare il tifo"