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    Sampdoria miglior difesa d'Italia, e terza d'Europa: i numeri di Giampaolo

    Sampdoria miglior difesa d'Italia, e terza d'Europa: i numeri di Giampaolo

    • Lorenzo Montaldo
    Lo scorso anno, c'era un dato che lasciava perplessi analizzando le statistiche della Sampdoria: 60 gol a sfavore, troppi per un purista come Marco Giampaolo, considerato uno dei più attenti conoscitori della fase difensiva. In estate il mister blucerchiato ha deciso di concentrarsi su questo aspetto, lavorando per risistemare la cifra e i movimenti della retroguardia. E a giudicare da queste prime sei giornate, sembra esserci riuscito.

    La Samp in questa stagione ha subito soltanto 3 reti in 6 gare. In Serie A, non ci è riuscito nessuno, neppure la Juve che ne ha incassati 4. La media, considerando gli oltre 540 minuti giocati, è di 0,5 a gara. In tutti i campionati d'Europa soltanto due società hanno fatto meglio: il Liverpool, 2 gol al passivo in 6 incontri, e la Feirense in Portogallo, 2 reti però in 5 match. La media dei Reds è di 0,33 a partita, quella dei portoghesi 0,4. La Sampdoria oltretutto è in buona compagnia sul terzo gradino del podio. Insieme ai blucerchiati, con le stesse statistiche, troviamo il Manchester City di Guardiola, il Villarreal e il Psv Eindhoven. Leggermente peggio un terzetto di tedesche (Bayern Monaco, Borussia Dortmund e Mainz) insieme al Benfica: 3 reti subite in 5 partite. Oltretutto mai la Sampdoria di Giampaolo aveva concesso una sola marcatura alle avversarie in tre trasferte consecutive, e per trovare due trasferte di fila senza gol incassati - derby esclusi - bisogna tornare addirittura al 2013.

    Una rivoluzione, quella di Giampaolo, che parte da lontano. Merito anche di Audero, certo, ma l'innalzamento della qualità dei centrali con gli innesti di Tonelli e Colley, oltre che di Andersen, ha sicuramente dato stabilità al reparto. Inoltre Il Secolo XIX fa notare anche un particolare tattico: a differenza di quanto accadeva gli anni scorsi, ora non è più solo il difensore che segue i movimenti negli inserimenti, con il centrocampista che attacca esclusivamente la palla. Adesso alla mezz'ala o al regista spetta il compito di coprire i tagli e gli inserimenti avversari. Per Marco Giampaolo e per il suo vecchio mantra ripetuto tante volte negli allenamenti, "Palla prima di tutto, poi l'avversario", è un avvenimento epocale, che però sta dando i suoi frutti.

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