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    Sampdoria, le pagelle di CM: Colley e Tonelli in difficoltà, cosa si divora Defrel

    Sampdoria, le pagelle di CM: Colley e Tonelli in difficoltà, cosa si divora Defrel

    • Lorenzo Montaldo
    Sampdoria-Lazio 1-2

    Audero 6: incolpevole quando Caicedo lo infilza dopo soli 2 minuti, si distende come può sul raddoppio ma il pallone è troppo angolato per intervenire. Bene nel resto della gara, sbroglia con lucidità un paio di situazioni in uscita.

    Sala 6: sulla destra soffre terribilmente Lulic nel primo tempo, nella ripresa sembra prendere maggiormente le misure all'esterno ospite e comincia a farsi vedere con regolarità anche in proiezione offensiva. 

    (dal 37' s.t. Gabbiadini 5,5: la Samp con l'ingresso dell'ex Southampton passa a tre in difesa, sistemandosi con un bizzarro 3-3-3. Entra con poco mordente, purtroppo sta diventando una costante).

    Ferrari 6: compitino, ma fatto tutto sommato bene, senza le macroscopiche sbavature degli altri due centrali che si alternano di fianco a lui. Un'altra prestazione confortante dopo quella di Torino.

    Colley 5: errore da matita rossa e doppia sottolineatura in occasione del vantaggio biancoceleste. Prima si fa scippare ingenuamente il pallone da Caicedo, poi dopo essere riuscito a recuperare in velocità, si fa spostare dall'attaccante della Lazio con troppa facilità. E' anche sfortunato, perchè la sua partita dura soltanto un quarto d'ora e non ha tempo di recuperare. Esce per un problema fisico.

    (dal 16' p.t. Tonelli 5,5: escluso in partenza, alla fine si ritrova ugualmente in campo a causa dell'acciacco del compagno. Al primo pallone, si lascia sovrastare da Caicedo che firma il raddoppio. Spesso sollecitato, ha qualche amnesia di troppo.  

    Murru 6: quanta sfortuna ci vuole per centrare un palo, e vedere il pallone rimbalzare sulla schiena del portiere prima di uscire a lato? Dei quattro difensori doriani è decisamente il più positivo, spinge e gioca bene pure da centrale. Merita l'attenzione di Mancini.

    Praet 6: inizio timido, ma nel momento di maggior difficoltà, con la Samp sotto di un uomo e di due gol, viene fuori e questo è sinonimo di personalità. Mette grinta e qualità a centrocampo nel secondo tempo, provando a trascinare i blucerchiati alla ricerca di un complicatissimo pareggio.

    Ekdal 6,5: è quello che in mezzo al campo non si arrende mai. Il gol doriano nasce da un suo bel passaggio sporcato da Acerbi, picchia, lotta e amministra il pallone. 

    Linetty 5: il primo pallone che serve è un bel filtrante per Quagliarella. Da lì in poi, nient'altro. Solo parecchia confusione.

    (dal 1' s.t. Jankto 6,5: oggi decisamente più in palla rispetto ad altre prestazioni. Supporta benone la manovra offensiva, e tira fuori dal cilindro anche un paio di traversoni invitanti. Il più clamoroso è quello che Defrel spedisce a lato ad un metro dalla porta sguarnita). 

    Ramirez 4,5: si fa notare per la prima volta alla mezz'ora, con una bella punizione su cui è attento Strakosha. Peccato che gli saltino i nervi, becca due ammonizioni nel giro di venti minuti e lascia la Samp in inferiorità per un tempo intero. Un'ingenuità che costa carissima alla squadra di Giampaolo.

    Defrel 5: primo tempo incolore, paradossalmente migliora quando la Samp rimane in dieci e lui passa centrocampista con spiccate competenze offensive. Però si divora un gol clamoroso, a due passi dalla linea, che pesa sul giudizio complessivo.

    Quagliarella 7: meno male che ci pensa lui a rendere meno amaro il pomeriggio doriano. Controllo e gol numero numero 23 in campionato, a suonare la riscossa è sempre il capitano che quantomeno regala un finale di speranza alla Samp. Giocatore infinito.


    All. Giampaolo 6: aveva chiesto alla Samp di non presentarsi 'in infradito', ma il primo tempo blucerchiato è decisamente balneare. Eppure, quando i doriani rimangono in inferiorità numerica, la squadra di Giampaolo sfodera energie inaspettate e una cattiveria agonistica davvero rara e disputa un gran secondo tempo, mettendo in difficoltà una Lazio che pensava di avere già la gara in ghiaccio. Peccato per questi cali di attenzione, l'impressione è che serva sempre un evento 'traumatico' per risvegliare la squadra.

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