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    Sampdoria, la rinascita è affidata a Pedrola: il gioiello della Masia con Barcellona nel destino

    Sampdoria, la rinascita è affidata a Pedrola: il gioiello della Masia con Barcellona nel destino

    • Gabriele Stragapede
    La stagione della Sampdoria non è cominciata nel migliore dei modi. Nemmeno nella peggiore delle ipotesi, ci si poteva aspettare la formazione blucerchiata in piena zona playout, al 16° posto con soli 3 punti in classifica, a +2 dall’ultima posizione occupata a pari merito dalle neo promosse FeralpiSalò e Lecco (che ha però iniziato la stagione in ritardo rispetto alle altre società di B) e dall’altra retrocessa ligure, lo Spezia. Oltre alla penalizzazione di due punti inflitta dal Tribunale Federale Nazionale della FIGC, a pesare sullo score del club di Raddrizzani e Manfredi sono le tre sconfitte e i due pareggi ottenuti nelle prime cinque sfide di campionato sotto la guida di Andrea Pirlo. Un pessimo avvio che sta già condizionando l’ambiente doriano, con la tifoseria blucerchiata che, nel corso di questa cadetteria, ha visto la propria squadra uscire sconfitta in tutte e tre i match casalinghi disputati sino a ora. Il compito dell’ex tecnico della Juventus sarà quello, quindi, di invertire il prima possibile questo trend negativo. Qualche segnale, in realtà, è arrivato proprio nel match di ieri, specialmente da parte di un giocatore che ha deciso di caricarsi le sorti dei liguri sulle sue spalle.

    E’ GIA’ PEDROLA-MANIA – Nel match di ieri contro il Parma primo in classifica, a rubare la scena è stato nuovamente Estanis Pedrola, autore della rete del vantaggio per la Sampdoria (poi terminato 1-1): difesa gialloblù posizionata malissimo, contropiede guidato da Borini che allarga proprio per l’esterno spagnolo. Mette a sedere Coulibaly e poi fa partire una potente conclusione che non ha lasciato scampo a Chichizola. Terza rete in campionato per il classe 2003 (media un gol ogni due partite) e secondo punto portato a casa dai liguri grazie a Pedrola. L’impatto dell’ex Barcellona – arrivato nel corso di agosto in prestito con obbligo di riscatto condizionato fissato a 3 milioni dal Barcellona – è stato tanto immediato quanto determinante. Oltre al talento (che dalla Masia assicurano lo spagnolo abbia) a stupire è la sua capacità d’incidere subito in una lega completamente diversa, in un calcio diverso da quello al quale era stato abituato sino all’ultima stagione. È chiaro, è presto per poter parlare di potenziale craque, visto che lo spagnolo è solo alla prima vera annata in un campionato professionistico ma, almeno in queste prime sette uscite (Coppa Italia compresa), ha messo in mostra qualità e abilità importanti che potranno aiutare Pirlo e tutta la Samp a risalire verso le posizioni di vertici, a lottare per il reale obiettivo della proprietà: l’immediata promozione in Serie A.

    SAMP UNICA SCELTA MA IL BARCELLONA… - La Sampdoria ha scoperto, quindi, un diamante da sgrezzare, sul quale lavorare per permettergli di esprimersi nel migliore dei modi. Dedizione, talento e voglia stanno facendo il resto, per un giocatore che, una volta arrivata la possibilità di trasferirsi alla Sampdoria, non ha esitato a prendere una decisione: "La Samp era l’opzione migliore, mi hanno parlato del progetto che prevede il ritorno in A, è qualcosa di affascinante e unico, una sfida da cogliere. Non era un’opportunità come tutte le altre. E poi parliamo di un club storico, che ha un passato importante anche a livello europeo. Posso imparare una lingua e una cultura nuova, era il momento giusto per svoltare" ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport. Un’occasione irripetibile per l’ex cantera blaugrana che, con umiltà e rispetto, sta sfruttando con entusiasmo. Sarà un’annata importante per il suo futuro, con il Barcellona che sta prendendo appunti. Se è vero che la Samp si è riservato un obbligo di riscatto condizionato, ecco che i catalani (oltre al 50% della futura rivendita) hanno conservato un’opzione di contro-riscatto fissato a 7 milioni di euro. L’eco delle sue giocate è già arrivato in Spagna, con lo stesso Xavi – che l’aveva aggregato alla prima squadra quest’estate – che sta seguendo con attenzione la sua crescita e i margini di miglioramento al quale può puntare il classe 2003. Tanto da far muovere un ex gioiellino come Bojan Krkic, affidandogli la missione di monitorare lo sviluppo e le prestazioni in Liguria di Pedrola. Al Ferraris, dunque, si faranno vivi gli osservatori del Barcellona, Bojan in primis. Un chiaro segnale di quanto da Barcellona credano nel prodotto del vivaio catalano. Ma il futuro è tutto da plasmare, il presente di Pedrola parla blucerchiato. A lui e a Pirlo sono affidate le chiavi della ripartenza della Sampdoria.

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