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  • Sampdoria, l'ex preparatore di Giovinco: 'E' ancora al top, a Ryad voleva allenarsi anche al mattino'

    Sampdoria, l'ex preparatore di Giovinco: 'E' ancora al top, a Ryad voleva allenarsi anche al mattino'

    Le uniche perplessità sollevate dall’ingaggio di Sebastian Giovinco, in casa Sampdoria, riguardano le condizioni del fantasista ex Juventus.  I dubbi però non attanagliano Matteo Spatafora, 45 anni, preparatore atletico originario di Chiavari e ormai da oltre un decennio vero giramondo del pallone. “La Formica è sempre la Formica” dice il professionista, attualmente sotto contratto con il Paok, in Grecia, ma fino a pochi mesi fa preparatore di Giovinco all'Al-Hilal di Riyad.

    “Confermo, per me Seba è ancora al top, almeno quando l'ho lasciato io all'Hilal non avresti certo detto che era a fine carriera” ha detto a Il Secolo XIX “E vedrete che sarà sempre quello che è stato fino a maggio scorso a Ryad e non molto diverso da quello che ha spadroneggiato negli anni di Toronto in Canada, ha il vantaggio di essere brevilineo e quindi entrare in forma molto velocemente. E soprattutto quello di essere un campione con testa ed esperienza, che alla sua età capitalizza il suo talento facendo magnificamente le cose semplici. A me colpiva il gioco veloce a uno-due tocchi, senza fronzoli. È così che ha aiutato l'Al-Hilal a vincere campionato e Champions asiatica l'anno scorso. Certo, il calcio italiano è di un altro livello ma conoscendo Sebastian e la sua scrupolosità in allenamento, unita al particolare che è integro e non ha mai avuto brutti infortuni, penso si saprà subito riambientare e potrà fare la differenza anche in Serie A”.

    “Io per ora gli ho scritto solo in bocca al lupo quando ho sentito che veniva nella mia Liguria, lui mi ha detto ci sentiremo presto” aggiunge Spatafora. “Per quello che posso dire io, quando eravamo a Ryad lui mi chiedeva di allenarsi da solo anche al mattino mentre tutti facevano solo l'allenamento del pomeriggio. Questo per dire di un campione che non ha mai perso la voglia, la professionalità estrema. E poi mangiava bene, si è sempre saputo gestire al meglio fuori dal campo, fatto che mi porta a dire che 35 anni per uno come lui non siano poi così tanti. Dategli solo il tempo di riprendere il ritmo partita, visto che non gioca da qualche mese, poi vedrete che non vi pentirete di averlo accolto. E non crediate che venga da un calcio così tanto inferiore: ormai in Arabia ogni squadra ha 7-8 grandi campioni che hanno alzato molto il tasso dei giocatori locali e portato professionalità. Proprio domani (oggi, ndr) l'Al Hilal sfida il Chelsea per la Coppa del Mondo per club: certo, magari non batterà i londinesi – conclude - ma già essere in quel palcoscenico dice che è il calcio di Ryad non è così lontano da quello occidentale”.
     

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