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  • Sampdoria, Kasami: 'Sono la mia miglior versione di sempre. Mi manda Karembeu'

    Sampdoria, Kasami: 'Sono la mia miglior versione di sempre. Mi manda Karembeu'

    Dopo qualche mese di adattamento, in attesa di riprendere condizioni fisiche buone, Pajtim Kasami si è preso la Sampdoria con prestazioni ad altissimo livello. "In campo mi trasformo, è l'anima balcanica. Fuori mi rigenero tra mare e natura. A 31 anni mi sento il miglior Kasami" ha detto a Il Secolo XIX.  La Samp ha preso l'onda giusta? Si può dire ma serve ancora tanto lavoro, umiltà per continuare come a Modena. Di sicuro c'è più fiducia in ognuno di noi e nell'ambiente".

    SCELTA SAMP - "Avevamo parlato a giugno, ma il club era in fase di transizione e avevo un'opzione per restare all'Olympiacos. Poi lì è cambiato tutto, ero libero, ho parlato di nuovo con la Samp, avevano qualche dubbio su come stessi fisicamente, ma a Bogliasco hanno visto che era tutto ok. E sono qui". All'Olympiacos Kasami ha conosciuto un ex blucerchiato, Karembeu: "Ho un rapporto molto stretto con lui, sin dalla mia prima volta lì, nel 2015. Mi ha detto: "La Sampdoria ha tifosi fantastici, si vive per il calcio, a te piace la pressione, non ho dubbi: farai bene". Ci segue, dice che dobbiamo subito risalire in A. L'ho ascoltato ma la Samp è un club storico, convincermi a venire era facile".

    RICORDI SAMP - "Quando ero alla Lazio e al Palermo c'erano Cassano, Pazzini, mi piacevano Mannini, e Palombo, ho giocato con Diana a Bellinzona. Poi ricordo la Samp con Vialli, Mancini, Karembeu. E Gullit, ho rivisto le vecchie partite su Youtube, era impressionante. Io mi sento il Kasami più maturo di sempre, nel pieno, voglio dimostrarlo, ho un anno di contratto ma tanta ambizione per me e per la Samp. In carriera potevo fare di più, ci sono stati trasferimenti sbagliati, spinto da presidenti e procuratori non ho sempre fatto le scelte che volevo e questo mi ha fatto male. Al Fulham ero stato bene, al Nottingham Forest dopo due giorni chiamai Raiola, all'epoca mio agente, e gli dissi, "Mino voglio andare via, non sono felice". Ora mi sento nel posto giusto".

    CONDIZIONI - "Sento fiducia. All'inizio non ero nelle condizioni che volevo, ora sto bene, pronto a prendermi tutte le responsabilità nel bene e nel male, aiuto i compagni in campo e fuori, sanno che sono al loro fianco. I giovani possono chiamarmi come vogliono e possono chiedermi di tutto. La maglia della Samp pesa, ci sono tanti giovani: io sono qui, gli dico di appoggiarsi a me, alla mia esperienza"

    VITTORIA CON IL PALERMO  - "C'era un' aria pesante, con i tifosi giustamente scontenti. Avevamo tutto da perdere ma dovevamo far vedere che c'eravamo e ci battevamo per la maglia. Gli ho detto: "Partiamo forte, aggressivi, nei primi 10' facciamo tutti una corsa in più, un'entrata in più, portiamo i tifosi dalla nostra parte, sei li hai con te prendi forza. Gli avversari appena entrano a Marassi devono avere paura, sentire che non hanno chance di fare punti. Sento addosso le emozioni dei tifosi, soffrivo come loro, come tutti nel club, loro vogliono che diamo tutto, e ora vogliamo gioire insieme. Pirlo? Un onore battersi con lui e ora è ancora più bello averlo dalla mia parte come mister. La Champions è il livello massimo: giocarla ti dà sicurezza"

    OBIETTIVI - "Spero di sbloccare un po' di gare con tiri improvvisi da 25 metri. Dopo Modena spero di ripetermi a Marassi. Borini sogna la A? Fabio è un top player e come persona è un gran motivatore, uno come lui nello spogliatoio aiuta, sproniamo i giovani. Io ci spero, bisogna puntare più in alto possibile ma devi giocare partita per partita puntando a vincerle tutte. È il bello del calcio, nessuno sa cosa succede domani. Viviamo il presente al massimo. E poi tra 3-4 mesi ne riparliamo".

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