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  • Sampdoria, il capo scout ex Atalanta: "Voglio portare il metodo. Seconda squadra? Potrebbe essere utile"

    Sampdoria, il capo scout ex Atalanta: "Voglio portare il metodo. Seconda squadra? Potrebbe essere utile"

    In casa Sampdoria, la rifondazione di Matteo Manfredi passa anche dal settore giovanile. Qui in estate è arrivato Luca Silvani, da 18 anni membro delle giovanili dell'Atalanta, in cui ha vissuto tutta la trafila, prima da allenatore, poi da responsabile scouting dell'attività di base. In blucerchiato Silvani ha aumentato le sue competenze, diventando responsabile dell'intera Academy blucerchiata: "L'obiettivo del settore giovanile è creare valore. Produrre risorse per la prima squadra. E avere sempre più talenti liguri" ha detto a Il Secolo XIX. "Ho scelto la Sampdoria per la sua storia e per la presenza di una proprietà con obiettivi chiari, ambiziosa. Il settore giovanile richiede un progetto a medio-lungo termine, per impostare un metodo nello scouting e nella formazione dei giocatori. Sono fondamentali la continuità e una società convinta sull'importanza del vivaio, ed è ciò che ho riscontrato nel presidente Manfredi".

    Si parte dalla conferma della Primavera: "Vogliamo provare a vincere ogni gara, restare in Primavera 1 sarebbe importante per l'immagine e l'elevato livello formativo. Pure al Milan è successo di retrocedere, capita, ma vogliamo salvarci. La cosa a cui teniamo di più però sono le prestazioni, della squadra e dei singoli, per capire chi potrà arrivare tra i "grandi". Il settore giovanile è un ramo dell'azienda, in cui investire per avere frutti futuri. Lupi ha un curriculum importante e il carattere giusto per aiutare i ragazzi ad avvicinarsi al calcio degli adulti. Stiamo strutturando l'area scouting, in estate il nostro è stato un mercato di opportunità".

    Attualmente la Primavera è 18° ma il risultato non sembra un chiodo fisso: "I risultati non preoccupano. Lo scopo principale non è creare squadre per vincere ma giocatori con un'identità definita. Facciamo riunioni settimanali con gli allenatori per uniformare non il sistema di gioco ma lo stile. Vogliamo giovani che giochino un calcio europeo , in grado di accettare l'uno contro uno, di avere personalità nel gestire palla sotto pressione, di stare il più possibile nella metà campo altrui. Così magari prendi più gol ma nel lungo periodo avrai più calciatori che reggono il professionismo. E poi abbiamo scelto rose ridotte e i mister fanno molti cambi: vogliamo che tutti giochino con continuità. La partita è l'allenamento più importante".

    Capitolo seconde squadre, di cui l'Atalanta è esponente: "Potrebbe essere un passo utile anche per la Samp: ti consentono di abbassare l'età media in Primavera e di completare internamente il percorso di formazione. Già ora c'è grande attenzione all'interazione con la prima squadra, ogni giorno qualche Primavera si allena con loro, e organizziamo un'amichevole a settimana. Ci sono un paio di ragazzi tenuti d'occhio".  Uno di essi è Leonardi, capocannoniere al Viareggio 2023: "È il nostro capitano, ha qualità importanti, voglia di rimettersi in gioco e la giusta serenità Forte e Paratici? Sono bravi, disponibili, abbiamo buone aspettative. Forte sta facendo bene in Primavera, Paratici nell'U18".

    La Samp vuole stringere un legame forte con la regione: "L'obiettivo è di avere 15 ragazzi liguri per ogni leva, con altri 4-5 italiani e due stranieri. La Liguria è complicata sugli spostamenti, garantire un buon servizio sui trasporti incide sulla scelta di un genitore. Ed è fondamentale il progetto Next Gen, con cui cerchiamo di incrementare le relazioni anche personali con i club dilettantistici del territorio, per arrivare prima sui talenti. Creeremo momenti di formazione per i mister liguri, per far conoscere il nostro metodo e per scovare bravi allenatori. Casa Samp è un valore aggiunto. Un convitto gestito dal club, vicino ai campi e alla sede, è uno strumento ulteriore per indurre i talenti a scegliere noi, infonde sampdorianità"

    Copme far crescere le giovanili? "E' decisiva l'integrazione tra le aree: scouting, attività di base, attività agonistica, area portieri e segreteria, tutte fondamentali e curiamo il rapporto con le famiglie: sono una risorsa, avere un dialogo aiuta nella formazione del giocatore e nella gestione del "fine stagione", in cui va deciso chi continua o meno il percorso. Facciamo tre colloqui all'anno. E teniamo il più possibile aperto il centro sportivo: 4 allenamenti a settimana, chi riesce può venire pure il lunedì. Aumentare le ore di pratica e individualizzare il lavoro aiuta".
     

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