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    Sampdoria, Iachini: 'La mia bandiera è blucerchiata'

    Sampdoria, Iachini: 'La mia bandiera è blucerchiata'

    • Lorenzo Montaldo
    Quel cappellino a Genova è diventato un marchio di fabbrica. Beppe Iachini, per la Sampdoria, è stato l'uomo della provvidenza. Pochi proclami, tanto lavoro, e una cavalcata straordinaria portata a compimento anche se il sogno promozione in alcuni momenti sembrava estremamente complicato. I tifosi blucerchiati ovviamente non lo hanno scordato. E l'affetto è ricambiato dall'attuale allenatore del Sassuolo, che domenica tornerà proprio a Marassi: "E' sempre un gran piacere per me e i miei collaboratori ritornare in un posto dove siamo stati particolarmente bene. Dove siamo stati accolti bene sia dalla società che dai tifosi. Abbraccerò volentieri chi è rimasto, dal dottor Baldari ai fisioterapisti, ai magazzinieri" ha raccontato proprio Iachini a Il Secolo XIX. "Abbiamo vissuto insieme una bella avventura, che ci porteremo sempre nel cuore. Ancora oggi se incontro un tifoso sampdoriano mi ringrazia e mi fa le feste. Sono sentimenti sinceri e forti, da conservare. Poi, però, siamo professionisti. E la partita bisogna giocarsela. Io adesso alleno il Sassuolo e ne sono onorato".

    L'ottimo campionato della Samp fa felice il tecnico neroverde: "La Sampdoria società sta facendo un ottimo lavoro, centrando sempre gli acquisti. Ha allestito una squadra forte, alcuni blucerchiati tra l'altro li conosco bene per averli già allenati: Barreto, Zapata, Verre e anche Viviano per un breve periodo. Una squadra che grazie a Giampaolo gioca a memoria. Competitiva in tutti i reparti, qualità in tutti i reparti. Non mi sorprende che si trovi in una posizione così prestigiosa della classifica". 

    Oggi Iachini allena il Sassuolo, proprio la squadra che sconfisse in una doppia partita epica ai playoff: "E' la prima cosa che mi hanno ricordato quando sono arrivato" racconta Iachini. "Quel playoff era stato il coronamento di una grande rincorsa che ci aveva poi portato alla finale con il Varese. In quel doppio confronto con il Sassuolo dovevamo a tutti i costi portare a casa il risultato. Nel girone di ritorno eravamo diventati una macchina da guerra, sotto l'aspetto fisico, tattico, della mentalità. Si vedeva lo 'Iachini pensiero'. Avevamo valorizzato tanti giovani e alla fine avevamo ottenuto una promozione nella quale all'inizio non tutti credevamo".

    Domenica, entrando in campo, Iachini probabilmente volgerà lo sguardo verso sinistra, verso quel tifo che lo ha sempre adorato: "E beh, si. La Gradinata Sud. Insieme a quel pubblico ho vissuto uno dei momenti più belli e intensi della mia carriera. Da quella parte ho ricevuto e continuo a ricevere tanto affetto... dall'altra invece è tutta un'altra musica,ma come giustamente si dice, non si può essere figli di due bandiere. E la mia è blucerchiata".

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