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    Sampdoria, Giampaolo: 'L'espulsione una ferita aperta, pago l'onestà. Mi diverto ad allenare, sulla società...'

    Sampdoria, Giampaolo: 'L'espulsione una ferita aperta, pago l'onestà. Mi diverto ad allenare, sulla società...'

    L'allenatore della Sampdoria Marco Giampaolo ha presentato così la sfida con lo Spezia, in programma domani al Picco e cruciale per il ruolino di marcia dei blucerchiati: "Lo Spezia è una squadra con una identità, fino a oggi ha fatto le stesse partite della Sampdoria. La differenza è che ha tre punti in più. In quanto a prestazioni, ci siamo sempre comportati bene. Paghiamo i due punti in classifica, ma ho avuto riscontri positivi. Ovviamente nel calcio contano i risultati, i numeri. È una partita pesante, molto importante. Abbiamo lavorato bene, ma quello che conta sono l’attivazione mentale, la rabbia, la determinazione, l’attenzione, la personalità, l’audacia. Sono tutte cose che fanno la differenza, che ogni essere umano si porta dentro. L’aspetto emozionale sarà determinante. Mi auguro che la squadra possa fare una partita ambiziosa per se stessa e nei confronti della maglia che indossa" riporta Sampnews24.com.

    Giampaolo è tornato anche sulla gara con il Milan: "Dopo il pareggio, la partita è stata spezzettata. Sembrava potesse prendere quell’inerzia positiva, ma abbiamo messo un po’ a trovare le posizioni e creare le condizioni per vantare la superiorità numerica. Ci siamo riusciti piano piano, non subito. Poi il gol del 2-1 ci ha rimesso nella condizione di avere fretta. Ma dopo l’1-1 il Milan ha cambiato qualcosa difensivamente, stavamo imbroccando la via giusta per attaccarli. Calendario? Di facile non c’è niente, lo dico da sempre. Ci apprestiamo ad affrontare un calendario che ci obbliga a fare punti, a prescindere dall’avversario".

    "La cosa che più mi dispiace è l’espulsione, non essere in panchina domani. È una ferita cocente, mi infastidisce" prosegue Giampaolo. "Per quanto riguarda la squadra, ritengo sia isolata dalle voci e faccia le cose per bene. Siamo una buona squadra. Abbiamo anche fatto partite in cui siamo andati oltre alle nostre aspettative, non siamo mai stati ostaggi degli avversari. Paghiamo una partita di merda e il fatto di aver portato a casa pochissimi punti. Io sono fiducioso, andiamo avanti. C’è un filo con i ragazzi, mi diverto ad allenarli. Servono punti."

    Il tecnico torna sull'espulsione: "Ho pagato l’onestà, il fatto di dire come sono andate le cose. La prima ammonizione è scaturita da una mia protesta non plateale, non ho mandato l’arbitro a quel paese. Ho protestato dicendo che per me non era un fallo da ammonizione. Lui mi ha ammonito e da lì… Non sono un recidivo, si poteva anche fare meglio. Potevamo darmi una sola giornata, sarebbe andato bene così. Non creo problemi, alla domenica non discuto con l’arbitro e seguo solo la mia squadra".

    L'allenatore ha poi parlato di Colley: "È recuperato, stamattina si è allenato e ha fatto una partita. A spizzichi e bocconi… Verrà convocato. Winks ha fatto un allenamento quando è arrivato, poi basta. Ora sta seguendo un programma di lavoro differenziato, non so quando me lo daranno a disposizione. Se recupera dopo la sosta? Non lo so, spero che possa allenarsi presto. I tempi non li conosco".

    In chiusura, discorso sulla società: "Era un discorso già chiuso. Non ripeto le cose di settimana in settimana, non è una cantilena. Dico cosa penso una sola volta. La fiducia devo guadagnarla io attraverso i risultati, non sono cambiate le dinamiche del calcio. Quotidianamente. Non godo di bonus, né io né nessun altro allenatore. Il nostro orizzonte è temporale, è quello che è. Io ci credo, mi piace allenare la Sampdoria e lavoro".

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