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Sampdoria, Giampaolo: 'Defrel? Danno a immagine sua e del club, ora risponda sul campo'
"La sconfitta contro l'Atalanta poteva essere evitata, forse il pari sarebbe stato più giusto: abbiamo valutato i numeri della gara e la squadra non ha fatto male, ma l'avversario è stato più bravo negli episodi chiave, anche grazie alla sicurezza maturata con l'esperienza europea. Noi questa esperienza dobbiamo ancora acquisirla, e la gara di domani cade a pennello. Detto questo, non bisogna vincere obbligatoriamente, perché siamo ancora in tempo per mantenere una certa media-punti: è l'atteggiamento con cui va affrontata la partita che non può essere sbagliato. Rispetto al girone d'andata abbiamo qualche punto in meno; ma se guardiamo alle prossime sfide, all'andata abbiamo messo insieme solo due punti, quindi possiamo recuperare. Le squadre che si affronteranno domani non si possono snaturare: hanno un loro impianto di gioco ben definito, la spunterà chi sbaglierà meno. Stimo molto De Zerbi: il suo Sassuolo gioca bene ed è riuscito a fare anche risultati importanti, con qualche exploit. Al netto di qualche assenza e qualche acciacco, la squadra dal punto di vista fisico ci arriva bene. L'incidente di Defrel? Quella è la sua vita privata, io non faccio il guardiano dei giocatori: penso sia stato un danno di immagine per lui e per la società che rappresenta, poi sono venute fuori cose gonfiate. L’avevano fermato perché aveva fatto un incidente, poi è il giocatore che per come è stata raccontata ci ha patito. Ora deve rispondere sul campo, si è allenato benissimo: ha fatto bene, è motivato, però io non lo rincorro i giocatori, nessuno sa cosa fanno i calciatori nella vita privata. Sul campo non si è portato nessuna scoria e non mi ha lasciato nessun tipo di dubbio."
Anche un commento sulla squalifica di una giornata al tecnico atalantino Gasperini, protagonista della spinta ai danni del segretario blucerchiato Ienca dopo la sfida di domenica a Marassi: "Probabilmente non è stata equa, ma a noi la sanzione del Giudice Sportivo cambiava poco: il suo stato d'animo sicuramente non era dei più sereni".