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Sampdoria, Fiorella: 'Mercato bloccato ma la rosa va bene per la A. I piani per il futuro...'
"Vengo dal mondo della finanza. Per ogni domanda mi aspetto risposte con un razionale sottostante. Il mondo del calcio vive invece sull’assioma “abbiamo sempre fatto così”. Ho dovuto un po’ reimpostare il modus operandi interno della società. E poi… ho scoperto che nel calcio c’è sempre qualcuno che dice di saperne di più di te, che ti vuole dire come devi fare. Ma non solo di tecnica o di tattica. Cosa mi ha stupito? La fede dei tifosi. ora so che c’è una fede al di là del razionale. Me lo ha insegnato la Sud, tutto il Ferraris, cantando sotto la pioggia per novanta minuti. Ora i primi quindici della partita li passo a guardare i nostri tifosi».
Quale sarà il suo ruolo? "Capire che cosa fa ogni dipendente, riesaminare ogni singolo contratto con i fornitori. Sto cercando di avvicinarmi anche alle dinamiche sportive per cogliere il vero cuore della società. Senza mai tralasciare i rapporti con gli azionisti. Due giorni a settimana, lunedì e venerdì, ci sono le riunioni, si parla dello stato di avanzamento dei lavori, per capire come procedere, come fare. Entro fine mese ad esempio ci saranno i collaudi del nuovo centro sportivo, puntando a entrarci a marzo. Matteo Manfredi è una grossa componente operativa, io sono il “braccio armato” a Genova. Si cerca di ripristinare un equilibrio finanziario, che si raggiunge non iniettando denaro senza limiti, ma a piccole dosi. E dopo avere sfiorato un fallimento, bisogna riguadagnarsi la fiducia del mondo esterno, ci vuole circa un anno. Dobbiamo riacquisire una nuova identità".
SEDE - "Ho voluto che la sede si trasferisse a Bogliasco. Non c’è la dirigenza di qua e un centro sportivo di là. Siamo la Sampdoria, un’unica entità, corpo e mente. Il centro sportivo deve sapere dei problemi della sede e viceversa. Due volte a settimana dalla sede faccio una passeggiata per andare a mangiare con i calciatori, devono avvertire la presenza della società e per i dirigenti sportivi non deve finire la giornata a fine allenamento, li voglio in sede al pomeriggio. Meno mail e più colloqui guardandosi negli occhi".
Quando la Samp potrà definirsi guarita? "Il punto di costo sostenibile lo si definisce quando entri a regime e ci vuole un anno pulito. Oggi siamo passati dalla A alla B, inquinati dalle logiche di paracadute, dai vecchi contratti, da un mercato fermo. Si può rispondere a settembre 2024 se saremo ancora in B. Nella meravigliosa ipotesi della promozione in A, a settembre 2025. Certo non possiamo più permetterti certe spese e certi ingaggi. Devo rispondere a degli azionisti, nessuno vuole buttare del denaro. Bisognerà sfruttare gli elementi creativi, oggi andarsi a prendere dal Barcellona un giocatore in prestito (Pedrola) è tanta roba. Lo stai facendo per altri? Si, vero. Ma lì bisogna formare un tavolo collettivo e arrivare a definire nuovi accordi con le leghe superiori per monetizzare la valorizzazione dei prestiti. Anche se il calcio è cambiato, è ancora possibile creare realtà virtuose. Penso al Lecce".
E sul mercato? "L’equilibrio economico finanziario sul quale stiamo lavorando ci fa stare tranquilli e sereni per quest’anno e il prossimo. Avendo poi due sessioni di mercato bloccate, sicuramente non ci potrà essere un indebitamento sproporzionato. Fermo restando che il mercato è bloccato in senso lato, le entrate ci possono essere ma devono corrispondere alle uscite. Abbiamo una rosa larga, va bene per la A, ci sono margini di manovra per fare qualche operazione. Ritengo penalizzante il blocco delle due sessioni. Ci vorrebbe maggiore coerenza e allineamento tra il codice della crisi e le norme federali. I nuovi strumenti della crisi hanno permesso alla Sampdoria di non fallire, però i regolamenti federali ti puniscono: due giri di mercato bloccati. Bisognerebbe aprire anche in questo caso un tavolo con le istituzioni. E poi la soluzione è prevenire, secondo me".
In chiusura un discorso sullo stadio: "La possibilità di essere tra le sedi dell’Europeo è un acceleratore. Stiamo parlando con il Genoa, siamo sulla stessa lunghezza d’onda. E anche con il sindaco Bucci. Questo progetto si fa a quattro mano o non si farà mai. Bisogna creare una società veicolo con dentro il denaro degli investitori, partecipata sì da Samp e Genoa, ma che non deve mai entrare nella logica di squadra. Si continuerà a pagare il cannone ma al veicolo e non può al Comune. Si rinnoverà lo stadio a pezzi, cominciando dalla tribuna, poi distinti. Entro giugno bisogna decidere altrimenti si arriva in ritardo, eventualmente, per l’Europeo. Si tratta quindi di infiocchettare un’ottima opportunità. C’è la fila di investitori per lo stadio lunga come via XX Settembre. Il suono delle sirene si sente già".