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  • Sampdoria e Genoa, il Ferraris allagato è un caso; Anzalone: 'Capisco i club, valutazione troppo alta'

    Sampdoria e Genoa, il Ferraris allagato è un caso; Anzalone: 'Capisco i club, valutazione troppo alta'

    • Lorenzo Montaldo
    Lo spot di sabato sera è stato decisamente deleterio per Genova e per il suo impianto, l'ormai vecchio e fatiscente Luigi Ferraris. In una partita di cartello come Genoa-Napoli è bastata una cosiddetta 'bomba d'acqua' durata 20 minuti per rendere impraticabile il manto erboso dello stadio di Marassi, trasformando un match di calcio in uno sport a metà tra il beach soccer e la pallanuoto. Il futuro dello stadio però resta in sospeso, senza padroni e senza proprietari, con la Sampdoria e il Genoa impegnate in una trattativa per l'acquisto sempre più complicata.

    I due club genovesi hanno iniziato da un anno la trattativa con la giunta per acquistare la struttura e la settimana prossima, tra martedì e mercoledì, si ritroveranno nuovamente insieme al Comune per gli ultimi aggiornamenti sul processo di vendita e per discutere l'avvio dei lavori nella Tribuna Superiore, un settore chiuso in estate proprio per gli interventi necessari di ammodernamento, che però partiranno probabilmente soltanto a fine anno. Ovviamente sul tavolo degli imputati andrà anche la figuraccia di sabato sera,  e non è escluso neppure che vengano chieste spiegazioni a chi tre anni fa aveva interamente rifatto il manto del Ferraris in erba ibrida (1,2 milioni di spesa complessiva) garantendolo contro bombe d'acqua.

    "E' stato un brutto spettacolo, un danno ingiusto per i tifosi come per le due società calcistiche, che vorrebbero fare molto meglio e fino ad ora non hanno potuto entrare davvero in azione" ha commentato Stefano Anzalone, consigliere delegato allo Sport all'edizione genovese de La Repubblica. Il problema resta la perizia fatta dall'Agenzia del Territorio, che ha valutato l'impianto 18 milioni e 400mila euro. Cifra poi scesa a 16,5 milioni in occasione della prima asta, andata deserta, e che ora verrà abbassata di un ulteriore  10%. Un importo che le due società non vogliono assolutamente versare: "Massimo rispetto per la perizia, ma il nostro vecchio Ferraris non può valere così tanto. Non si può ragionare in termini di cubature, occorre rendersi contro della realtà" ha ammesso Anzalone. "E se le gare vanno deserte - conclude il consigliere - forse qualche motivo ci sarà, capisco i club e la loro difficoltà".

    Resta da capire se la situazione prenderà nuovi sviluppi ad esempio con l'inserimento di altre parti, ad esempio Invimit, immobiliare controllata dal Ministero dell’Economia, o se invece l'idea di acquistare l'impianto si trasformerà in una concessione a 60 o 99 anni. Nel frattempo, le due società stanno valutando una rizollare parte del campo in vista del Derby della Lanterna.

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