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Sampdoria, Delneri: 'Giampaolo bravissimo, ma non usiamo la Champions come riferimento'
"Quell' annata per noi fu unica e in quanto tale non può essere presa a riferimento". Delneri cerca di smorzare così le aspettative sulla nuova Samp a Il Secolo XIX. "Cosa ci fu di unico? Due cose. Un progetto importante a cui abbiamo partecipato tutti, parte tecnica e società, e naturalmente due giocatori che con uno stato di grazia hanno fatto la differenza: Antonio Cassano e Giampaolo Pazzini. L'allenatore ci mette sempre qualcosa. È stato un periodo eccezionale - spiega ancora l'allenatore - per quello dico che non è corretto usarlo come metro di paragone per il presente: sono cose che in un club come la Samp non possono capitare tutti gli anni. Detto questo, sono sicuro che Giampaolo stia facendo non meno bene di me". Cruciale è ovviamente la continuità del progetto tecnico: "Quanto conta? È una domanda scontata, è fondamentale, la cosa più importante. E legata alla continuità ci vuole pazienza e calma perché nel calcio avere tutto subito non si può neppure nei top club, figurarsi nei medi. Per un giovane come Giampaolo - conclude Delneri - la sfida e mantenere le aspettative".
Secondo l'ex blucerchiato, la Serie A sta ritornando a livelli competivi: "Il campionato italiano cresce, Cristiano Ronaldo non è un'opinione, è una scelta precisa di elevare un livello mediatico e tecnico e renderlo più intrigante. A mio parere sono tanti i club ad essersi rinforzati e questo per la giovane Samp è una sfida anche più difficile del passato, ma ripeto bisogna avere fiducia". Per Delenri adesso è pronta una nuova sfida: "Io mi guardo in giro, osservo, studio il calcio e mi faccio trovare pronto se succede qualcosa per riavviare un discorso. Dispiace per come è finita Udine ma non ho ansia, conosco il calcio e so che ci sono momenti buoni e altri meno. Come per i progetti, ci vuole pazienza".