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Sampmania: caro Dennis, perché non ci giochi tu?
Giampaolo però al suo sogno non ci rinuncia tanto facilmente. E contro il Fulham, davanti alle telecamere, lo scherzetto a Praet glielo ha giocato. “Dennis, vai tu a fare il regista”. Sorriso abbozzato da parte del ragazzo, tipo quello di Messi nei meme che circolano su Facebook e Instagram, avete presente? Però a quel punto non si può dire di no. “Metti che magari gli piace…” avrà pensato Giampaolo. Purtroppo temo che sia improbabile veder progredire l'esperimento. Eppure l’idea la trovo stuzzicante anche io, che come l’allenatore doriano condivido la perversione per i nuovi moduli, gli esperimenti e, perché no, gli azzardi. D’altro canto, il Praet visto a Genova era un buon trequartista, un’ottima mezz’ala, e se potesse anche diventare un eccellente regista saltellando all'indietro come un gambero? L’intelligenza tattica la possiede, a bizzeffe. E pure il senso della posizione, così come l’equilibrio tra le due fasi. Vede lo spazio, legge gli inserimenti (è il lascito delle sue origini da rifinitore) e il piede educato, beh, quello si sa. C’è sempre stato. Oltretutto Praet da mezz’ala con compiti offensivi è riuscito ad incidere col contagocce in fase realizzativa. Pochi gol, poche imbucate, poche occasioni di liberare il tiro dalla costipata altezza dei 20-25 metri. Arrivando da dietro, facendo quello che faceva Torreira l’anno scorso, potrebbe avere persino qualche occasione di cercare la porta ‘a rimorchio’.
Giampaolo il doppio salto in carriera lo ha fatto fare a due giocatori in particolare: uno era Zielinski, l’altro Paredes. Calciatori dotati di una tecnica eccellente, eppure come rifinitori sarebbero stati semplicemente ‘normali’. Da registi sono diventati top player. Un po’ quello che ha sempre detto di Praet il tecnico della Samp: “Da trequartista è nella norma, da mezz’ala può diventare un calciatore importante a livello europeo”. E da regista? Purtroppo, temo che rimarremo con questo dubbio per sempre. Anche se io mi fiderei dell'intuizione di Giampaolo. E dire che un centrocampo con Praet, Jankto e Linetty unirebbe una qualità sopraffina alla quantità che solo il polacco sa dare. Con Praet mezz’ala, uno dei tre sarà sempre sacrificato. Meglio un’alternativa in più rispetto ad una in meno, per carità, ma caro Dennis, se accettassi di metterti nuovamente in gioco a 24 anni, risolveresti due problemi della Samp in un colpo solo. E potresti anche divertirti.
Con un rinnovo da discutere, tutte queste congetture perdono ulteriormente valore: non sono del tutto certo che Praet possa accettare un eventuale prolungamento, sapendo di giocare ancora più lontano dalla porta. Già così, quando ripensa al suo passato da trequartista gli sale l’orticaria. Eppure mettendosi alla prova da regista Praet avrebbe ulteriormente ampliato il suo bagaglio. A quel punto, per un play maker che corre come una mezz’ala e tocca la palla come un ‘dieci’, ci sarebbe stata la fila di pretendenti. La Sampdoria avrebbe dovuto far prendere il numerino alle squadre interessate, come dal macellaio. Ma non c’è verso, Dennis proprio non ne vuole sapere di provare a giocare lì. Sicuro sicuro?