Sampdoria, Cavasin:| 'Milan? Possiamo farcela'
«Abbiamo meno possibilità di far risultato rispetto ad altre partite». Non si illude Alberto Cavasin. La trasferta in casa del Milan fa indubbiamente tremare gli animi dei blucerchiati, che però non partono affatto battuti. «Gare come quella col Milan - spiega il mister trevigiano nella conferenza stampa della vigilia al centro sportivo "Gloriano Mugnaini" di Bogliasco - vanno affrontate con la consapevolezza che, seppur piccola, la possibilità di ottenere un risultato positivo esiste Dobbiamo crederci e scendere in campo al "Meazza" dando tutto quello che abbiamo in questo momento: non ci saranno esperimenti, ma con le nostre armi dovremo essere bravi a rendere la vita difficile ai rossoneri».
Col Lecce per la prima volta dopo tanto tempo s’è vista una reazione ad un gol subito: la squadra è in crescita?
«Il passo avanti è stato fatto, non solo dal punto di vista caratteriale ma anche fisico. Le prime partite sono state preparate quasi esclusivamente puntando a rafforzare il carattere della squadra. Ora, insieme alla grinta e allo spirito di sacrificio, i giocatori hanno messo nel loro bagaglio una condizione fisica diversa, che s'è vista in campo domenica scorsa col Lecce. Quest’aspetto può essere il valore aggiunto in vista del rush finale del campionato, dove chi ha più gamba può ottenere qualcosa in più rispetto agli avversari».
Dall’infermeria che indicazioni arrivano?
«Partiamo dalle notizie positive: Gastaldello penso possa essere della partita. Pozzi è un giocatore che non ha condizione fisica in questo momento o quantomeno il suo stato di forma è molto insufficiente, perché ha fatto riabilitazione dopo l’infortunio al ginocchio, ma non una preparazione adeguata per mettersi al pari dei compagni. Tuttavia, stringendo i denti, visto il ruolo che ricopre può essere tenuto in considerazione. Per contro, invece, Lucchini non sarà certamente della partita, così come Mannini squalificato».
Non ci sarà Ibrahimovic: teme più i brasiliani Pato e Robinho o l'ex Cassano?
«Se verso fine partita il Milan avrà in campo tutti e tre i suoi fuoriclasse sarà un segnale positivo, perché vorrà dire che noi fino a quel momento avremo interpretato bene la gara e messo in difficoltà i rossoneri. Il Milan ha gioco, qualità e una grande forza fisica: è una squadra completa e non solo forte in attacco, ma in tutti i reparti. Riescono a mettere in pratica più di una soluzione tattica: se ti chiudi prima o poi un gol lo trovano, se lo affronti alto, sono bravissimi a ripartire in contropiede. Servirà un’impresa per strappare un risultato positivo, ma sarà già importante vedere l’atteggiamento giusto da parte della Sampdoria».
Si parla sempre dell’attacco sterile, ma non crede che anche la difesa vada messa a punto?
«La difesa sta raccogliendo quello che raccoglie l'attacco. Col Lecce abbiamo costruito qualche opportunità, ma ne abbiamo realizzato uno solo. In difesa abbiamo concesso poco, ma alla prima vera occasione o al primo nostro errore gli avversari ci puniscono. Dobbiamo continuare a concedere poco, così le possibilità di subire gol si ridurranno ulteriormente, nonostante gli errori che nel corso di una partita possono starci. Sta a noi essere bravi a leggere bene certe situazioni e far cambiare il vento».
Rispetto al giorno del suo arrivo è più o meno ottimista sul raggiungimento dell'obiettivo?
«Ho lo stesso stato d’animo di quando sono arrivato, con la consapevolezza di avere più dati a disposizione sulle condizioni della squadra, ma meno gare da giocare. Sono realista quando dico che ce la possiamo giocare sino alla fine, perché dopo la gara col Milan ci attendono partite alla nostra portata e la squadra è in crescita».
L’ultimo campionato che si concluse con una quota salvezza oltre i 40 punti fu la stagione 2005/06. Vede analogie con quell’annata? «Si, trovo delle analogie con quel campionato perché anche quest’anno ci sono stati fino a questo momento risultati eclatanti e inaspettati che hanno alzato la quota salvezza. C’è stato un risultato molto strano, come il successo del Bari a Parma, ma anche noi purtroppo abbiamo contribuito ad innalzare l’asticella con le sconfitte rimediate negli scontri diretti. Ora dobbiamo fare un filotto, ragionando partita dopo partita».