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Samp, Cassano: "Questa stagione è un disastro. A Bresh ho detto che la maglia del Genoa non la metterò mai"
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Cassano si aspettava un rendimento del genere? "Assolutamente no. Quella uscita dal mercato estivo mi sembrava un'ottima squadra. Come a tutti. Ma poi bisogna confrontarsi con il campo. Che divide i giocatori "da domenica" da quelli "da giovedì". E poi bisogna confrontarsi con l'ambiente, la piazza. La Samp non è per tutti. Ti mette pressione, che va affrontata con personalità. Chi non la regge, chi non ce l'ha, finisce con il rendere meno rispetto a quelle che, sulla carta, possono essere le sue potenzialità.
Come uscirne? "Non è facile, la situazione è delicata. Sicuramente con i gol, ci deve essere chi li fa altrimenti non vai da nessuna parte. Niang ha qualità, me lo ricordo ai tempi del Milan e poi l'anno scorso ha dato un grande contributo alla salvezza dell'Empoli. Ma non può essere l'unico. E poi bisogna che tutti si assumano le proprie responsabilità, proprietà, direzione tecnica, gruppo squadra. Con il Palermo è tornato al gol Coda, mi ha fatto piacere. Massimo è un bomber di categoria, conosce le insidie della B. Lui è uno di quelli che può tirare il gruppo. Spero che già alla prossima riesca a prendersi il record di Schwoch, significherebbe segnare almeno una doppietta alla Reggiana..."
Cassano conosce Semplici? "Non personalmente. Però credo che già sia abbastanza complicato subentrare a un allenatore, nel suo caso sono stati addirittura due. Pirlo e Sottil. Tenendo anche conto che il mercato di gennaio ha praticamente rivoluzionato la squadra, si è ritrovto a gestire una situazione complessa. Ci sono state però alcune situazioni che, ovviamente viste da fuori, non ho capito bene... Ad esempio la questione dei portieri. Avevo capito che in estate si fosse deciso di puntare su Silvestri. Poi chiaramente deve essere successo qualcosa... così tanti portieri titolari non me li ricordo. Però in effetti nemmeno così tanti infortuni. O Borini, per come lo conosco ha quell'esperienza, quella determinazione che servono in momenti come questi. E questa serie di espulsioni ravvicinate. Il livello della B è modesto. Tante squadre si basano sulla fisicità, sull'aggressività. Un calcio che a me piace zero. Per me si va avanti solamente giocando".
"Un errore grave è la sindrome della "prossima partita". Quando non vinci e ti continui a dire, a convincere quasi, che lo farai la prossima. Poi non lo fai e un'altra giornata è andata" prosegue Cassano. "Ci era successo nel 2010/2011, quarti agli inizi di novembre, poi ci ricordiamo tutti come è finita. La Samp non è abituata a trovarsi in questa posizione di classifica in B a questo punto del campionato. Bisogna muoversi adesso, che è comunque già tardi. La squadra nelle ultime giornate è cresciuta, la rosa vale molto di più ma non vince. E ha mostrato qualche difetto di personalità e pure di qualità. Spetta a tutti, presidente, ds e allenatore, trovare già questa settimana i rimedi. La prossima partita bisogna vincerla, ma per davvero".
Una risposta anche alla polemica sulla maglia del Genoa ricevuta a Sanremo da Bresh: "Bresh è un ragazzo per bene, a modo. Me l'ha data con simpatia. Gli ho detto "grazie del regalo, ma non la metterò mai". Non vado dietro a queste cose, non devo dimostrare niente a nessuno. Per me parla la carriera. Dal Real Madrid sono venuto alla Samp e qui ho fatto quel che ho fatto. Volevo chiudere la carriera a casa e l'ho chiusa a casa. Nella Sampdoria. Da quando non vengo allo stadio? Da tanto. Ma seguo molto meno il calcio. Mi diverto a giocare a padel. Mi aveva invitato Palmieri a vedere Samp-Sassuolo.. ma non sono andato. La voglio rivedere in Serie A, con qualche calciatore forte nella rosa, di quelli che danno emozioni".
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Qui ha detto il giusto Cassano.