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Sampdoria, Bereszynski: 'Mercato? Non ho indicazioni. A Linetty manca Genova, noi...'
Ovviamente, non mancano le voci di mercato: “Io ho solo il campo in testa, ciò che accade fuori non è roba mia, ne parla eventualmente il mio procuratore con la società ma al momento non ho nessuna indicazione, quindi sono al 100% concentrato sulla stagione che farò con la Sampdoria. Quando sono arrivato in Italia ero un ragazzo, ora sono diventato un uomo, ho famiglia che qui a Genova sta benissimo, onestamente non credevo cinque anni fa che mi sarei trovato così bene e così a lungo in città”.
Beres’ racconta anche un retroscena su Linetty, a cui manca la Samp: “Certo, gli manca il mare, infatti aveva due giorni liberi la settimana scorsa ed è tornato a salutare tutti noi. Comunque scherzi a parte spero che anche a Torino riesca a dimostrare quello che aveva fatto a Genova, ora con il nuovo allenatore so che si trova molto bene e gli auguro il meglio”.
Sul modulo, il polacco ha le idee chiare: “Con Ranieri abbiamo cambiato tanti moduli, spesso giocando a tre dietro. Credo che quest’anno dipenderà molto dall’avversario ma se giocheremo sempre a quattro come mi sembra io posso spingere, sovrappormi e andare a cercare sul fondo sia i cross, sia gli assist, sia magari i gol che sono ciò che mi manca di più. Fare più assist e più gol dell’unica rete che ho fatto da quando sono alla Sampdoria, l’anno scorso col Cagliari. La cosa positiva è che ho già segnato in questo precampionato contro il Ligorna, di testa, e spero sia un segnale. Comunque come difensore devo anzitutto difendere perché penso nessuno preferisca un difensore pericoloso in avanti ma che poi prende gol dalla sua parte”.
Sulla fascia, Bereszynski può giovare del supporto di Candreva: “Antonio ha grande qualità ed è tutto più facile. La nostra comunicazione l’anno scorso è migliorata partita dopo partita e capirsi al volo è fondamentale per giocare sulla stessa fascia quindi capire i tempi e le intenzioni del compagno. Lui tra l’altro è uno che si sacrifica molto anche in copertura e questo aiuta un terzino che sa di poter salire avendo le spalle coperte. Concorrenza? Nessun problema, chiunque arrivi io devo dare sempre il 100% per meritarmi il posto. Io gioco qui da cinque anni e ci sono sempre stati anche altri terzini destri, anche quest’anno non dimentichiamo che c’è Depaoli che è forte, ma alla fine ho sempre giocato più di 30 partite a stagione, segno che tutti gli allenatori si sono fidati di me. Spero di continuare così anche con D’Aversa”.
I tifosi? “Con la gente il calcio è più vero, io l’ho già provato all’Europeo. Il Ferraris poi è uno stadio diverso con il pubblico, molto caldo, non vedo l’ora di avere i miei figli sugli spalti: sono piccoli e praticamente a causa del Covid non sanno più cosa fa il papà nella vita”.
Bereszynski ha spesso indossato pure la fascia da capitano: “Per me è un grande onore, c’è Fabio che è il numero uno ma quando è capitato la indossassi io è stata una vera emozione. Oltretutto sono uno straniero e quando sono arrivato qui nel gennaio del 2017 non avrei mai creduto di poter essere un giorno un capitano del campionato di Serie A, che per me da bambino in Polonia era uno dei campionati mitici”. E dove può arrivare la Samp? “Ci sono 7-8 squadre di grande qualità, ma guardiamo al Sassuolo l’anno scorso che fino all’ultimo ha lottato per l’Europa. Noi penso possiamo fare lo stesso. Poi è ovvio che dobbiamo affrontare patti per partita ma non mi nascondo e penso che siamo un gruppo che può competere”.