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Sampdoria, Banca Sistema: 'Barnaba e i suoi comunicati hanno complicato le cose. Garrone? No comment'
"A dispetto di quanto spesso scritto, che Banca Sistema fosse il creditore più esposto, la realtà è che al netto della garanzia statale Sace, mai stata messa in discussione da quest'ultima ma anzi confermata, la nostra esposizione era del tutto marginale" attacca Gerbi. "Ciò detto, la Banca ha assunto un impegno nei confronti delle parti interessate comprese le autorità amministrative e giudiziarie, a fare tutto quanto possibile nei limiti dei propri ambiti per evitare la liquidazione giudiziaria di una squadra con così tanta storia e rilevanza anche internazionale. Essendo noi fra i principali interlocutori del mondo calcio, avendo come clienti la metà delle squadre, abbiamo tutto l'interesse che l'intero sistema possa trovare una sua stabilità economico-finanziaria, e la liquidazione non andava in quella direzione. Siamo andati avanti noi, avevamo l'obbligo morale di cercare di dare una mano alla Sampdoria, nell'interesse dell'intero sistema. Abbiamo ricevuto forti pressioni per dare questo supporto, da moltissime altre società, alcune impensabili, da vari organi politici e amministrativi, nazionali e locali. Noi davanti alle difficoltà e qualche non tanto velata minaccia legale non abbiamo mai abbandonato la squadra. Siamo stati tenaci nel cercare di mantenere la barra dritta, come del resto successo in altre situazioni".
La deriva economica della Samp? "La situazione economica della Sampdoria post Covid non era diversa datante altre società italiane e europee. Devo riconoscere che i contenuti dei comunicati stampa di Merlyn Advisors (Alessandro Barnaba, ndr), che ci hanno colto tutti di sorpresa, verosimilmente hanno indotto gli intermediari a bloccare le linee di credito e hanno fortemente condizionato il mercato di gennaio della società, costretta a svendere i calciatori. Penso ai casi Sabiri e Colley. Ma anche il reclutamento di nuovi calciatori per una società che questi comunicati davano per "fallita" non penso sia stato possibile. Spesso stare zitti ha un grande valore. Questi comunicati, forse fatti nel tentativo di forzare l'uscita dell'allora proprietario Ferrero, dettato immagino da personalismi, hanno generato la situazione di crisi e rischiavano di portare alla liquidazione giudiziale. La decisione del Cda di aderire alla composizione della crisi ci ha consentito, in linea con lo spirito della stessa norma, di continuare a fornire finanza autoliquidante alla società con l'autorizzazione dell'esperto, Bissocoli, facendo guadagnare tempo per cercare di trovare una soluzione diversa dalla liquidazione".
"Fin dall'inizio abbiamo dato la nostra disponibilità a parlare con Barnaba e abbiamo anche sollecitato un confronto con lui e i suoi principali finanziatori, senza riscontro" prosegue Gerbi. "Solo dopo le indiscrezioni su Radrizzani, si è fatto vivo ed è stata fissata una call. Alla fine siamo stati l'unica banca che ha dato il parere favorevole anche alla proposta di Barnaba. Il supporto dei Garrone? Io penso che chi si è preso l'impegno di rassicurare i creditori, le banche, i tifosi e le autorità se vuole passare dalle parole ai fatti può ancora farlo. Io sono pronto, a titolo personale, a cercare di convincere Radrizzani, che non conoscevo e che comunque non ne ha bisogno, a dare spazio a altri azionisti per entrare con una minoranza. Se si vuole fare risalire la Samp velocemente in A aggiungere risorse a quelle di Radrizzani potrebbe far raggiungere più velocemente l'obiettivo. Se ho incontrato Garrone? Preferisco non rispondere".
L'incontro tra Radrizzani e Ferrero è stato molto movimentato, addirittura Gerbi è andato spesso a recuperare fisicamente il Viperetta che voleva lasciare il tavolo: "Ho cercato di capire meglio i punti di partenza e contribuire più che altro nel mantenere il tavolo aperto quando le distanze sembravano incolmabili. Grazie anche a Gianluca Vidal, Matteo Manfredi, Fedele Pascuzzi, Ugo De Vivo e gli altri consulenti presenti, è stato trovato un punto d'incontro. Immagino che nessuno lo consideri il migliore accordo della vita ma un compromesso era necessario. Ora mancano solo alcuni ultimi passaggi formali, come l'omologa del piano, per la definitiva chiusura della procedura di ristrutturazione. Spero che le ultime schermaglie possano essere superate per voltare pagina e consentire a tutti di uscire a testa alta dalla vicenda".
E sulle altre cordate? "Molte persone, più o meno credibili, hanno chiesto di incontrarci come istituto di credito finanziatore della società. Vidal penso abbia incontrato tantissimi soggetti, ma il suo mandato era limitato dall'importo minimo che avrebbe dovuto ottenere dalla vendita. La proposta di Wrm (Raffaele Mincione) era valida. L'unico difetto era forse l'assenza di un'esperienza nella gestione di un club. Penso che avrebbe potuto essere portata avanti con qualche partner con competenze nel settore. Immagino che vi fossero contatti tra Zanetti, che avrei incontrato volentieri, e alcune possibili cordate. Lo sceicco Al Thani? Ne ho solo letto sui giornali"
Una delle cose che vengono imputate a Banca Sistema è di 'finanziare' Radrizzani: "Radrizzani ha proprietà e finanze proprie per supportare questa operazione. Basti pensare al Leeds che sta cedendo e alle conseguenti plusvalenze. Vi garantisco che il nostro coinvolgimento finanziario nell'intera operazione è del tutto transitorio e ben coperto da garanzie all'interno della procedura della composizione negoziata sotto l'ombrello del tribunale di Genova. Purtroppo le informazioni riservate circolate su aspetti collegati al finanziamento hanno già creato danni, mettendo a rischio l'operazione con potenziali gravi risvolti anche di ordine pubblico. Ci siamo rivolti all'autorità giudiziaria anche e soprattutto per tutelare la serietà e l'integrità della banca. Hanno gli elementi per accertare i fatti e rintracciare la talpa".
Grande merito al CdA: "Senza di loro non esisterebbe più la società. L'avvocato Romei non solo è andato a "ripescare" Radrizzani, ma si è speso tantissimo, spesso ingoiando attacchi che arrivavano da tutte le parti. Bosco ha tenuto sotto controllo i numeri della società e nonostante le pressioni sono stati tutti sempre lucidi, consapevoli di operare all'interno di una procedura autorizzata dal tribunale. Lanna ha contribuito nel calmare gli animi, specie con la tifoseria angosciata dalla situazione. Senza dimenticare Ienca, che non ha mancato di prendersi le sue responsabilità"