Samp, Di Carlo:|'Correre e soffrire'
Ci siamo. Sampdoria-Cesena è la prima di quel ciclo di cinque partite citato da Domenico Di Carlo come decisivo per mettersi al riparo da situazioni spiacevoli. «I nostro sostenitori ci hanno lasciato un messaggio appeso, qui al Mugnaini. Ci hanno chiesto di dimostrare di essere uomini veri. È un messaggio che ci è piaciuto. Dobbiamo tenerlo bene in mente e metterlo in pratica sul campo. Anche se credo che nelle ultime due partite, contro Fiorentina e Inter, la squadra si sia comportata bene. Con la giusta mentalità». L’obiettivo primario della Sampdoria è la salvezza. Fa strano scriverlo, ma è così: «Sì e dobbiamo raggiungerlo il prima possibile - ha continuato l’allenatore blucerchiato - ma io ne avrei anche un altro. Riuscire a vincere le partite con un gioco che possa entusiasmare i nostri tifosi. Ci terremmo sinceramente tutti quanti a dargli qualche soddisfazione».
La sfida con il Cesena non è decisiva: « Non può esserlo, perché comunque mancano ancora undici giornate alla fine del campionato e anche perché abbiamo sei punti di vantaggio in classifica. È sicuramente una partita da vincere, questo sì. Anche perché giochiamo in casa e perché i punti valgono doppio».
Da un punto di vista tattico sarà un confronto completamente diverso da quello con l’Inter. Il Cesena non verrà certo a Marassi per giocarsela a viso aperto: «Si chiudono bene, sono bravi nelle ripartenze, fanno giocare male gli avversari. È una squadra solida e se si escludono venti minuti contro l’Udinese, non ha mai sbandato. Dovremo essere veloci per sfondare il loro muro e attenti nelle marcature preventive per evitare di essere infilati. Ma soprattutto sarà fondamentale correre. Correre tanto è una delle condizioni necessarie per vincere. Gli attaccanti, che purtroppo questa settimana sono stati frenati da alcuni problemi fisici, non dovranno mai stare fermi, non dare punti di riferimento agli avversari e mettere in pratica quel messaggio dei tifosi. Le occasioni da gol le stiamo creando. Bisognerebbe preoccuparsi se non ci riuscissimo». Poi ce n’è un’altra: «Sì - ha proseguito Di Carlo - ormai praticamente in quasi tutte le partite c’è un periodo di supremazia di una squadra, seguito da un periodo favorevole all’altra. Succederà così anche con il Cesena. Noi dovremo essere cinici e concreti nello sfruttare il nostro periodo, negli uno contro uno, nei cross, nelle palle inattive... cosa ad esempio che non siamo stati capaci di fare contro l’Inter. E dovremo essere bravi a soffrire e a difendere quando invece sarà il Cesena a spingere».
La sfida sarà arbitrata da Pierpaoli di Firenze. Sperando che sia più ispirato del modesto Gervasoni di domenica scorsa: «Io ho una estrema fiducia nella nostra classe arbitrale. I nostri direttori di gara sono tutti bravi e preparati e noi, chi gioca, dobbiamo essere i primi ad aiutarli. Quello che non mi è andato giù, contro l’Inter, è stata la disomogeneità del metro di giudizio. A noi sono stati fischiati certi falli, all’Inter no. Stiamo andando verso un gioco meno spezzettato, si tende a lasciar correre un po’ di più. A me sta bene. Ma deve essere così per tutte le squadre». La salvezza è a quota 40 punti: «Sì. Con quaranta saremmo a posto. Prendiamo una partita per volta. Adesso c’è il Cesena. Ripeto, le ultime due prestazioni mi danno fiducia. Giocando con questo atteggiamento, il risultato arriverà. E per risultato intendo la vittoria perché poi è solo la vittoria la medicina di tutti i mali».