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    Sampmania:| Col Cesena senza pensieri

    Sampmania:| Col Cesena senza pensieri

    Tutto in novanta minuti, nessuna possibilità di replica: Samp-Cesena è a tutti gli effetti una finale. La partita della sopravvivenza andrà in scena domenica al 'Ferraris', teatro che a queste rappresentazioni non era davvero più abituato. I blucerchiati hanno sei punti di vantaggio sulla terz'ultima in classifica, sono inguaiati per davvero e ancora di più lo sarebbero se qualcosa dovesse andare storto nel giorno più importante. Sarebbe un incubo da cui difficilmente si riuscirebbe ad uscire, se è vero che questa squadra non è più abituata a lottare per certi obiettivi.

    Si può avere paura del Cesena? Si può pensare che davvero la Sampdoria rischierebbe la serie B in caso di sconfitta? Ebbene sì, si può e si deve, ma tutto questo si dovrà pensare al termine della gara, quando il risultato sarà scritto e le carte in tavola non si potranno cambiare. Fino al triplice fischio dell'arbitro sarà meglio che nessuno pensi a niente se non alla squadra in campo e alla 'partita della vita'. Troppi sono i pensieri che potrebbero frapporsi tra la Samp e la vittoria. Troppo luminoso il recente passato per non accecare al confronto del buio odierno.

    Il consiglio per tutti: giocatori, allenatore, dirigenza e tifosi, è cercare di non pensare. Non pensare alla festa Champions di domenica 15 maggio 2010, alle giocate di Cassano e Pazzini che trascinavano la Samp a traguardi insperati e miracolosi, oppure al preliminare contro il Werder Brema, e andando ancora in dietro alle qualificazioni europee, le vittorie contro le grandi, al bel gioco di Del Neri, e chi più ne ha più ne metta. Ma soprattutto nessuno dovrà pensare alle tre vittorie in cento giorni, all'incapacità di fare gol (tre nelle ultime otto gare), al derby perso senza combattere e alla situazione di classifica.

    Giocare chi deve giocare, tifare chi deve tifare. I compiti sono questi; la seconda parte è quasi scontata per chi in tutto l'anno, nonostante tutto, ha sempre sostenuto i propri colori. La prima è qualche volta venuta a mancare, e anche su questo punto non è il momento di mettersi a fare processi (per quelli ci sarà tempo). Svuota la mente e vai Samp, con tanto coraggio e senza paura. Se tutto fosse rimasto com'era la sfida di domenica non farebbe assolutamente paura, ma non è questo il momento di pensarci.

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