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Juventus, salvate il soldato Douglas Luiz: tra errori e scelte di Motta, è completamente fuori contesto
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FUORI GERARCHIE - In un reparto pur mobile, almeno in termini di gerarchie, come il centrocampo bianconero, Luiz non è mai stato luce. Thiago Motta l'ha provato davanti alla difesa, e ha fatto fatica. E' stato uno dei due mediani sia nel 4-2-3-1 che nel 4-1-4-1, e comunque non ha inciso. Non è stato uomo da guizzo negli ultimi metri, nemmeno da rincorsa sugli avversari. E' un giocatore da palleggio, sì, ma incastrato male in una Juve che cerca un possesso verticale. E sicuramente troppo dinamica per il suo ritmo. Già, il ritmo: è quello che sembra mancargli più di tutti, e il fatto che giochi a singhiozzo chiaramente non aiuta. Ma oltre gli episodi - e la sfortuna, perché concedere due rigori in tre giorni è errore misto a sventura -, c'è un chiaro vortice di smarrimento. Ci è finito dentro. Dovrà avere la forza per uscirne.
I NUMERI - Mezz'ora in campo e neanche un duello vinto, per lo stesso giocatore che, oltre alla qualità palla al piede, in Inghilterra aveva dimostrato di avere un passo deciso e forte, di essere colui il quale avrebbe trascinato in un'altra dimensione la Juve. Che pure è diventata diversa, ma certo senza di lui. Che pure palleggia, però senza la qualità del brasiliano. Ad oggi, Locatelli e Fagioli gli sono davanti: non avranno i suoi piedi, tuttavia compensano quel limite di creatività con il doppio della corsa e con ottime intenzioni, spesso tutte verticali. Douglas ha le spalle strette, e la dimensione di un caos che può farsi presto caso.