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  • Salvadore, mister 602 panchine: il 'Mazzone dei poveri' che si ispira a Guardiola e De Zerbi

    Salvadore, mister 602 panchine: il 'Mazzone dei poveri' che si ispira a Guardiola e De Zerbi

    • Nicola Lavacca
    in 18 anni di carriera, Andrea Salvadore ha già collezionato 602 panchine. A fare la differenza è la sua età, 47 primavere, che lo hanno fatto diventare uno tra i più giovani allenatori d’Italia, con un curriculum di tutto rispetto maturato tra i dilettanti di Puglia. Per questo, molti lo definiscono il “Mazzone dei poveri” senza voler scomodare un paragone irriverente.

    Se l’indimenticato “Sor Carletto”, scomparso un paio di mesi fa, detiene il record di presenze in serie A (797, spareggi compresi), il prode Andrea Salvadore nativo di Otranto, ora al Manduria in Eccellenza, si è incamminato nella sua scia. Certo, c’è molta differenza tra il “maestro” che ha navigato per tantissimo tempo tra i professionisti ed uno abituato a gravitare sui campi di periferia.

    Tuttavia, accanto al dato puramente statistico, resta la grande e immensa passione di Salvadore per questo ”mestiere” che scelse di fare  quando aveva 29 anni dopo aver deciso di appendere le scarpe al chiodo a causa dei ripetuti infortuni al ginocchio: "Innanzi tutto, tanto di cappello per il mitico Carletto Mazzone che ho sempre ammirato – sottolinea Andrea Salvadore -. Mi inorgoglisce il fatto che in tema di panchine collezionate in carriera, venga accostato a lui. Siamo ovviamente su due piani diversi. Sono, però, molto contento di aver superato le 600 presenze pur trattandosi di esperienze maturate nel calcio dilettantistico pugliese, in particolare salentino. E’ una gratificazione che mi ripaga dei tanti sacrifici fatti, dell’impegno che ci metto nel mio lavoro quotidianamente".

    E’ alquanto singolare il meccanismo di raccolta dati che il tecnico idruntino ha utilizzato per aggiornare la sua tabella di marcia: "Sin da quando ho cominciato ad allenare, ho sempre conservato i referti degli arbitri e di conseguenza li ho poi catalogati anche sul computer per avere l’esatto numero delle panchine collezionate tra campionati, Coppa Italia e playoff. Un calcolo semplice, ma allo stesso tempo preciso che ha pur sempre un suo valore".

    Una carriera da allenatore cominciata in sordina, dopo aver giocato da attaccante esterno anche in D con il Maglie. Nel 2006 ha esordito sulla panchina dell’Otranto, la squadra della sua città, partendo dalla Seconda categoria. Ben 9 stagioni in biancazzurro, impreziosite da 3 promozioni fino ad arrivare in Eccellenza. Ha vinto anche un campionato a Botrugno e successivamente un altro con la Deghi Lecce attraverso i playoff e la Coppa Italia. Dopo le ultime due stagioni di Ugento, è approdato l’estate scorsa a Manduria dove sta confermando il proprio marchio di fabbrica. ù

    La formazione biancoverde nelle prime 5 giornate ha ottenuto altrettante vittorie e comanda la classifica a punteggio pieno. La retroguardia è più che granitica non avendo subito gol finora. Manduria e Real Acerrana sono le uniche formazioni di Eccellenza in Italia con la difesa ancora imbattuta: "Per me è importante lavorare con molta intensità durante gli allenamenti, senza lasciare nulla al caso casa ma curando ogni minimo dettaglio – dice Salvadore che un anno fa ha conseguito a Coverciano il patentino "Uefa A" -. Le mie squadre devono essere capaci di costruire il gioco dal basso, facendo del possesso palla la loro peculiarità sia tecnica che tattica. Prediligo il 4-3-1-2, ma cambio spesso modulo durante le partite, a seconda delle necessità e delle caratteristiche dell’avversario. Cerco di mettere i calciatori che ho a disposizione nelle condizioni migliori per esaltare le loro qualità, in funzione del collettivo".

    Dilettante, ma non troppo. Andrea Salvadore, tenace e meticoloso, si ispira molto a Guardiola, anche se è un estimatore di De Zerbi che ha avuto come istruttore durante il corso a Coverciano: "Io sono per il bel calcio e per una certa duttilità tattica che mi sforzo di inculcare nei miei ragazzi. A livello dilettantistico non sempre è facile, ma a volte basta un pizzico di determinazione in più per poter alzare l’asticella. Qualche anno fa, facemmo un paio di amichevoli con il Lecce allora allenato da Mario Beretta. Rimasi felicemente sorpreso dai complimenti ricevuti dal tecnico giallorosso per come avevo impostato la mia squadra e per  il suo modo di giocare".

    Record di panchine a parte, il prossimo traguardo di Andrea Salvadore è quello di disputare un altro campionato da protagonista a Manduria: "Io do tutto me stesso. Ringrazio la squadra per lo spirito di dedizione e per il lavoro costante che svolge sul campo. Vogliamo a tutti costi riconquistare la serie D che questa città aspetta da troppo tempo. Siamo sulla buona strada. Mai mollare, specie adesso che siamo imbattuti. In tutti i campionati che ho affrontato in 18 anni di carriera sono sempre rimasto in sella. Spero vada così anche stavolta. Il mio sogno è la D, dove non ho mai allenato".

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