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Salernitanamania: società 'inscatolata' nel trust, comincia una nuova e logorante attesa
Ma la domanda è: questa nuova attesa poteva essere evitata? La risposta è sì, escludendo il trust e cedendo ora la società. Nel rispetto dei tifosi. Una cessione che poteva essere fatta, ma che è stata frenata dalla valutazione che Claudio Lotito fa della Salernitana. Una valutazione che anche la Figc giudica fuori portata. Ottanta milioni sono oggettivamente troppi per una società che disputerà per la terza volta nella sua storia il campionato di massima serie e che non ha uno stadio e un centro sportivo di proprietà. La proposta più concreta sembra essere stata quella di Andrea Radrizzani, proprietario anche del Leeds United, spintosi fino a 45 milioni a poche ore dalla deadline. Chissà che l'imprenditore milanese non sarebbe stato disposto ad un altro ritocco verso l'alto, vedendo magari i co patron più propensi a scendere a compromessi. Con il trust è chiaro che la Salernitana avrà meno potere economico, in sede di calciomercato, non essendo possibili gli aiuti da Omnia Service e Morgenstern.
I co patron comunque pare abbiano intavolato una trattativa con un potente gruppo imprenditoriale capitolino. E il trust dovrebbe permettere una contrattazione più tranquilla e potrebbe attirare nuovi compratori, per provare ad arrivare a vendere al prezzo desiderato. Ma allo stesso tempo, in caso di scadenza dei 6 mesi senza aver formalizzato la cessione, c'è il rischio che la Salernitana sia svenduta, essendoci il mandato irrevocabile di cessione. Ma ci sarà da attendere e l'attesa non farà bene alla città e potrebbe generare anche sospetti tra le altre società sulla reale natura del trust. L'auspicio è che il trasferimento quote si completi quanto prima, senza, come nel caso del trust, attendere l'ultimo minuto. Salerno resterà, ancora, col fiato sospeso purtroppo. Si poteva certamente agire meglio.