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    Salernitanamania: società 'inscatolata' nel trust, comincia una nuova e logorante attesa

    Salernitanamania: società 'inscatolata' nel trust, comincia una nuova e logorante attesa

    • Oreste Tretola
    Dalle 23.14 del 25 giugno il futuro della Salernitana si chiama trust. La querelle societaria sembra aver trovato una fine… o meglio un nuovo inizio. Ci sarà un nuovo amministratore unico, Ugo Marchetti, che si occuperà della gestione sportiva, e due istituti di credito che faranno da trustee e che si occuperanno della vendita in un tempo massimo di 6 mesi, valutando le offerte che perverranno. L'impalcatura giuridica dovrà ora essere valutata dalla Figc, il responso dovrebbe arrivare sicuramente dopo il 28 giugno (termine ultimo per la domanda di iscrizione) ma prima dell'8 luglio, data in cui la CoViSoc comunicherà le sue decisioni in merito alla regolarità delle documentazioni presentate dalle squadre professionistiche. Un'attesa che per i tifosi non sarà tranquilla. Pare che la Federcalcio non sia convinta della struttura presentata dalla Salernitana, giudicata troppo ampia e articolata, e quindi le analisi saranno molto dettagliate, con continui contatti con i legali granata. Il sospetto è che Claudio Lotito voglia prendere tempo.

    Ma la domanda è: questa nuova attesa poteva essere evitata? La risposta è sì, escludendo il trust e cedendo ora la società. Nel rispetto dei tifosi. Una cessione che poteva essere fatta, ma che è stata frenata dalla valutazione che Claudio Lotito fa della Salernitana. Una valutazione che anche la Figc giudica fuori portata. Ottanta milioni sono oggettivamente troppi per una società che disputerà per la terza volta nella sua storia il campionato di massima serie e che non ha uno stadio e un centro sportivo di proprietà. La proposta più concreta sembra essere stata quella di Andrea Radrizzani, proprietario anche del Leeds United, spintosi fino a 45 milioni a poche ore dalla deadline. Chissà che l'imprenditore milanese non sarebbe stato disposto ad un altro ritocco verso l'alto, vedendo magari i co patron più propensi a scendere a compromessi. Con il trust è chiaro che la Salernitana avrà meno potere economico, in sede di calciomercato, non essendo possibili gli aiuti da Omnia Service e Morgenstern.

    I co patron comunque pare abbiano intavolato una trattativa con un potente gruppo imprenditoriale capitolino. E il trust dovrebbe permettere una contrattazione più tranquilla e potrebbe attirare nuovi compratori, per provare ad arrivare a vendere al prezzo desiderato. Ma allo stesso tempo, in caso di scadenza dei 6 mesi senza aver formalizzato la cessione, c'è il rischio che la Salernitana sia svenduta, essendoci il mandato irrevocabile di cessione. Ma ci sarà da attendere e l'attesa non farà bene alla città e potrebbe generare anche sospetti tra le altre società sulla reale natura del trust. L'auspicio è che il trasferimento quote si completi quanto prima, senza, come nel caso del trust, attendere l'ultimo minuto. Salerno resterà, ancora, col fiato sospeso purtroppo. Si poteva certamente agire meglio.

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