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Salernitana, ultime chance salvezza: Sabatini si gioca la carta Liverani
L’ultimo disperato tentativo di Walter Sabatini si chiama Fabio Liverani. Dopo sei partite senza vincere, nelle quali è arrivato un solo punto, il dg granata ha dato il benservito a Pippo Inzaghi. Fin dall’inizio il trainer piacentino era stato sotto osservazione, come aveva spiegato il dirigente nel giorno del suo insediamento: “Inzaghi non è una mia scelta, sono abituato a essere onesto. Questo, in qualche misura, mi condizionerà. Se ci sarà da combattere una battaglia esiziale, preferirei farlo con qualcuno che scelgo ma questo non deve essere una condanna per Inzaghi, non sono così cane da condannare una persona perché non è una mia scelta. Sono leggermente condizionato nei suoi confronti ma non tanto da volerlo fuori, anzi”. Il campo poi ha costretto Sabatini a dare la sterzata, Inzaghi ha conquistato appena 10 punti in sedici partite, relegando la Salernitana a sette punti dalla salvezza diretta (il Sassuolo ha 20 punti). Nel corso della sua gestione Inzaghi non è riuscito a dare anima e gioco ad una squadra apparsa spesso, in campo, rinunciataria. Un aspetto risaltato, paradossalmente, più nelle sfide contro avversarie alla portata, come Cagliari, Genoa ed Empoli, e non contro big come Milan, Juventus, Napoli e Roma. La squadra di Inzaghi ha avuto solo due periodi positivi: a fine novembre con i 4 punti raccolti contro Sassuolo e Lazio e a fine dicembre con lo stesso bottino raccolto contro Milan e Verona.
Nel corso della presentazione di Liverani, due giorni fa, Sabatini ha voluto dedicare un pensiero all’ormai ex allenatore granata. “Mi devo scusare con Inzaghi: non l’ho aiutato abbastanza, il calciomercato di gennaio l’ho portato avanti un po’ a rilento per una serie di contraddizioni ed episodi sfavorevoli che mi hanno condizionato, avrei potuto e dovuto portare alcuni giocatori nei primissimi giorni di gennaio, non ci sono riuscito e non ho aiutato un allenatore in difficoltà – ha detto il dg -. Mi scuso profondamente con lui e gli auguro fortuna e una carriera fulgida”. Inzaghi ha replicato via social, con una piccata precisazione: “Ho sposato il progetto con trasparenza e quest’ultima è ciò che avrei voluto, soprattutto sul mercato che, a mio avviso è stato tardivo e non in linea. A poco servono oggi le frasi consolatorie del direttore Sabatini, anche perché non vedo il senso di chiedere scusa su un proprio errore e tagliare la testa ad un altro”.
Sabatini ha scelto un allenatore che ha conosciuto bene da calciatore nelle esperienze al Perugia (2000/01), alla Lazio (dal 2004 al 2006) e al Palermo (dal 2008 al 2010). Liverani proverà a rilanciarsi in Serie A dopo le stagioni con Genoa (2013/14) Lecce (2019/20) e Parma (2020/21), conclusesi con una retrocessione, in Salento, e due esoneri, in Liguria e in Emilia. Liverani ha allenato in B la Ternana, sempre il Lecce e il Cagliari, ma anche all’estero, il Leyton Orient. A legarlo alla Salernitana un contratto fino a fine stagione, a cifre contenute. A fine campionato tecnico e società decideranno, in base ai risultati raggiunti, se proseguire insieme o separarsi. L’ex centrocampista introdurrà, rispetto ad Inzaghi, due principali novità: la difesa a quattro e il centrocampo a tre. Liverani non ama il lancio lungo ed è un fautore della costruzione dal basso, i terzini del quartetto difensivo sono liberi di avanzare, mentre i due centrali sono bloccati dietro. Nel centrocampo a tre dovrà individuare un giocatore in grado di fare il play tra i vari Maggiore, Kastanos, Basic e Martegani. Tanta abbondanza in caso di utilizzo del trequartista o delle tre punte.
Nel corso della presentazione di Liverani, due giorni fa, Sabatini ha voluto dedicare un pensiero all’ormai ex allenatore granata. “Mi devo scusare con Inzaghi: non l’ho aiutato abbastanza, il calciomercato di gennaio l’ho portato avanti un po’ a rilento per una serie di contraddizioni ed episodi sfavorevoli che mi hanno condizionato, avrei potuto e dovuto portare alcuni giocatori nei primissimi giorni di gennaio, non ci sono riuscito e non ho aiutato un allenatore in difficoltà – ha detto il dg -. Mi scuso profondamente con lui e gli auguro fortuna e una carriera fulgida”. Inzaghi ha replicato via social, con una piccata precisazione: “Ho sposato il progetto con trasparenza e quest’ultima è ciò che avrei voluto, soprattutto sul mercato che, a mio avviso è stato tardivo e non in linea. A poco servono oggi le frasi consolatorie del direttore Sabatini, anche perché non vedo il senso di chiedere scusa su un proprio errore e tagliare la testa ad un altro”.
Sabatini ha scelto un allenatore che ha conosciuto bene da calciatore nelle esperienze al Perugia (2000/01), alla Lazio (dal 2004 al 2006) e al Palermo (dal 2008 al 2010). Liverani proverà a rilanciarsi in Serie A dopo le stagioni con Genoa (2013/14) Lecce (2019/20) e Parma (2020/21), conclusesi con una retrocessione, in Salento, e due esoneri, in Liguria e in Emilia. Liverani ha allenato in B la Ternana, sempre il Lecce e il Cagliari, ma anche all’estero, il Leyton Orient. A legarlo alla Salernitana un contratto fino a fine stagione, a cifre contenute. A fine campionato tecnico e società decideranno, in base ai risultati raggiunti, se proseguire insieme o separarsi. L’ex centrocampista introdurrà, rispetto ad Inzaghi, due principali novità: la difesa a quattro e il centrocampo a tre. Liverani non ama il lancio lungo ed è un fautore della costruzione dal basso, i terzini del quartetto difensivo sono liberi di avanzare, mentre i due centrali sono bloccati dietro. Nel centrocampo a tre dovrà individuare un giocatore in grado di fare il play tra i vari Maggiore, Kastanos, Basic e Martegani. Tanta abbondanza in caso di utilizzo del trequartista o delle tre punte.