Salah e Lukaku, Klopp e Mourinho: nemici perfetti per Liverpool-Man Utd
"IL MIO MIGLIOR NEMICO" - Un Liverpool-United già rovente di per sé, ancor più carico di tensione se si pensa che i condottieri delle due squadre sono nemici giurati: Jurgen Klopp da una parte, José Mourinho dall'altra, in mezzo una marea di scintille, scontri verbali e quasi aggressioni. Una rivalità (parità assoluta con 2 pareggi e 3 vittorie per parte) che va avanti da cinque anni, quando il primo allenava il Borussia Dortmund e il secondo il Real Madrid, esportata poi in Premier dove i due sono anche quasi arrivati alle mani la scorsa stagione; per lo Special One poi, l'accoglienza ad Anfield è sempre particolare per quella Premier negata a Gerrard con il suo Chelsea, che si impose 2-1 strappando il titolo dalle grinfie dei Reds per consegnarlo al City. Odio sportivo che si limita al campo, eccezion fatta per qualche schermaglia a distanza. Mourinho a inizio stagione: "Il Liverpool non ha profondità di rosa rispetto alle altre big, risentirà del cammino europeo". La risposta di Klopp: "Non me ne frega niente". Ma ci sta, è sana dialettica...
UMORI ALL'OPPOSTO - I due però arrivano a questo incontro con umori diametralmente opposti. Se per Mourinho, imbattuto dalla Supercoppa Europea col Real Madrid, è una prova di maturità per dimostrare di essere la vera rivale del City nella corsa al titolo, per Klopp la sfida ha un sapore di dentro o fuori: sono già 7 i punti che separano il Liverpool dalla vetta, colpa di alcuni pareggi di troppo e del clamoroso tonfo contro Guardiola, perdere anche in casa con lo United vorrebbe dire ritrovarsi a -10 e virtualmente fuori dalla corsa per la vittoria finale. E visti anche i due pareggi in Champions League c'è lo spettro di un esonero che al momento non preoccupa Klopp, ma che senza risultati potrebbe diventare sempre più ingombrante di settimana in settimana.
PICCOLI CONTRO IL GIGANTE - Sarà la partita dei grandi assenti, i nomi che non potranno scendere in campo ad Anfield sono pesanti: Liverpool orfano di Clyne, Lallana e Mané, United che dovrà rinunciare ai lungo degenti Ibrahimovic e Rojo, al mistero Pogba e agli infortunati Carrick e Fellaini. Non mancano però stelle in grado di offrire spettacolo in un duello che tanti sintentizzano in poche parole: rapidità e fantasia contro forza bruta. Di fatti è quello che emerge mettendo a confronto i due attacchi. Klopp si affida all'estro dei piccoli: Philippe Coutinho è ritrovato dopo un'estate tormentata che lo ha visto vicino all'agognato Barcellona, ora è tornato anche a segnare con continuità ed efficacia (2 gol per 4 punti nelle ultime due partite); ad aiutarlo alle spalle di Firmino l'ex Roma Mohamed Salah, già ribattezzato Re d'Egitto per i suoi 4 gol in Premier. Dall'altra parte un collettivo organizzato con un terminale letale: Romelu Lukaku, 11 gol in 10 presenze complessive stagionali con lo United. Per lui la sfida vale doppio: ex Everton come Rooney sente particolarmente una partita nella quale non è sempre riuscito a brillare (solo 5 gol al Liverpool, 0 tiri in 5 degli ultimi 7 confronti). Una faida secolare, due condottieri che si 'odiano' da sempre, due attacchi dalle filosofie opposte: signore e signori, a voi lo spettacolo di Liverpool-Manchester United.
@Albri_Fede90