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Saelemaekers: 'Milan, scudetto e grande Champions. Donnarumma, Calhanoglu, Ibrahimovic e Dwomoh...'
"Solo in cinque o sei di noi hanno già giocato in Champions League, quindi ci arriveremo con un po' d'inesperienza. Ma questa può essere molla per giocare con quell'incoscienza che ti porta a fare grandi cose, come abbiamo visto con l'Ajax. Ci aiuta pure il fatto di avere già acquisito un certo tipo di mentalità data dalle certezze tattiche che ci ha dato Pioli. Personalmente, sono convinto che faremo una grande Champions".
"Ibrahimovic? Non ho mai avuto un compagno di squadra così e non è facile allenarsi con lui tutti i giorni perché ha una mentalità pazzesca. Ibra vuole sempre che ognuno tiri fuori il meglio di sé, urla e ti spinge ad andare oltre ai tuoi limiti. Ma è anche per questo che abbiamo fatto bene l'anno scorso".
"Giroud? Hanno un profilo simile, non per mentalità ma perché hanno alzato tantissimi trofei. Giroud ha conquistato il Mondiale, la Champions e per un gruppo che non ha vinto ancora niente è importante avere questo tipo di giocatori che ti possono insegnare a vincere e ad avere la fiducia necessaria per riuscirci".
"Donnarumma e Calhanoglu? Scelte loro, per me non cambia niente: io sono al Milan e mi concentro sulla squadra, non voglio parlarne".
"La Serie A sta perdendo pure Lukaku e Messi ha lasciato il Barça... Quando se ne va un grande giocatore, non è un bene per il livello del campionato. Romelu deve però pensare anche alla sua carriera e, se lui è contento, io sono contento per lui".
"San Siro riaperto ai tifosi ci aiuterà ancora di più... Si è visto sul campo a Torino con la Juve e contro l'Atalanta a Bergamo dopo che i nostri tifosi erano venuti a incitarci a Milanello: c'era una mentalità diversa, un'emozione nuova e tanta fiducia in più. Ora li ritroveremo nel nostro stadio e non vediamo l'ora".
"Il Milan segue Pierre Dwomoh, 17enne del Genk? Lo conosco da tanti anni perché era pure lui nelle giovanili dell'Anderlecht. È un bravissimo ragazzo, ben educato e con una buona famiglia. Poi, se si parla di lui al Milan, vuol dire che è pure un gran giocatore. Non so cosa succederà, ma se dovesse arrivare, per lui sarebbe davvero una gran cosa e un'esperienza incredibile".
"A Milanello non si parla mai inglese o francese, per me era importante imparare subito la lingua italiana per essere subito dentro il gruppo e migliorare pure la fiducia in me stesso. Credo che se uno straniero va in un altro paese, se riesce a imparare in fretta la lingua, può dimostrare più in fretta quanto valga in campo. Parlare ai compagni quando si gioca è fondamentale. Mi piace il soprannome 'Salamandra'. Se aiuta la gente a pronunciare il mio nome, tanto meglio".