L'ex direttore sportivo di Inter e Roma Walter Sabatini ha concesso un'intervista al quotidiano Il Messaggero. Tra i passaggi più significativi certamente quello relativo ai suoi trascorsi in nerazzurro e ai complicati rapporti con la proprietà cinese targata Suning. “Fu una sciocchezza essermene andato. Sono stato un coglione incommensurabile: non si lascia l'Inter, come non si lascia la Roma, ma qui sono stato costretto. La scelta di Pallotta di nominare un consulente (Franco Baldini, ndr) oscurava completamente la figura del direttore sportivo, che restava solo a fare il punching ball”.
Rimanendo in ambito interista, Walter Sabatini ha rivendicato – sempre dalle pagine de Il Messaggero – il suo principale merito da dirigente della società milanese: “La cosa più bella che ho fatto è stata portare Bastoni, che ho voluto con forza”. Il discorso si sposta successivamente sulle proprietà straniere, sempre più presenti nel calcio italiano, parlando delle differenze tra l'Inter di Zhang e la Roma americana: “All'Inter dovevo fare da trampolino di lancio a Suning e ad un management esperto. I Friedkin invece non hanno capito che la Roma senza la sua gente è niente”.
Rimanendo in tema giallorosso, Walter Sabatini ha individuato un giocatore che potrebbe figurare positivamente anche tra le fila dell'Inter: “E' Niccolò Pisilli. Copre campo, ha personalità, muove bene la palla. E' un ragazzo che può giocare in tutte le big”.