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  • Sabatini: 'Dzeko umiliato, Fonseca basta fare il kapò. Felice Pallotta sia andato via. E vi dico chi ha scelto Zaniolo'

    Sabatini: 'Dzeko umiliato, Fonseca basta fare il kapò. Felice Pallotta sia andato via. E vi dico chi ha scelto Zaniolo'

    Walter Sabatini, direttore dell'area tecnica del Bologna ed ex direttore sportivo della Roma, è intervenuto in collegamento su Teleroma56. Queste le sue parole:

    Tiago Pinto?
    Non lo conosco, non ho avuto la possibilità di confrontarmi con lui, se lo hanno scelto devo pensare che sia bravo. Ormai il calcio vuole la presenza massiccia di dirigenti che riferiscono su algoritmi e scouting, c'è un ampio uso delle statistiche, lui è bravo in questo, fare il ds è tanto altro, non credo che lo abbia mai fatto, ora fateglielo fare.

    Con le statistiche si possono trovare giocatori importanti?
    Un giocatore va annusato, sentito, devi sentire che ha dei comportamenti e le risposte tecniche e non solo. Per quello io non sono un grande ammiratore delle statistiche. Anche se ne riconosco l'utilità.

    La Roma ha il dolore per la sconfitta? Perché non vince con le big?
    Io vedendo giocare la Roma, e lo faccio spesso, vedo che è una squadra che ha le idee chiare, con dentro buonissimi giocatori. Non solo i più rappresentativi, ma anche alcuni ragazzi arrivati, come Villar. E' stato stupefacente nel suo rendimento, ha una crescita esponenziale, può diventare un play di livello internazionale. Il lavoro dell'allenatore in campo si vede. Non è un calcio votato alla sconfitta. Quando la Roma tiene il campo come lo ha tenuto a Torino il risultato deve essere diverso, è vero che la finalizzazione è stata un po' pigra. Mkhitaryan al 70% vale tutta la Serie A italiana.

    Questione Dzeko?

    Vedere trattato Dzeko con un'ironia grossolana... E' un professionista eccezionale, con una grande educazione. Non ha mai creato problemi e non può crearne. Se c'è stato un diverbio da spogliatoio non ci possono essere conseguenze così importanti. Ricordo che in due anni è stato ceduto quattro volte. E per quattro volte ha deciso di restare alla Roma. E' il capitano, ha realizzato oltre 100 gol, a che cosa tende questa storia di Dzeko? Perché ci deve essere un'autodistruzione di tutto l'ambiente per una presa di posizione di un allenatore seppur bravo? Gli allenatori a volte prendono queste decisioni per aumentare il loro carisma nello spogliatoio, ma le cose devono finire in fretta e bisogna tornare alla normalità. A meno che Dzeko non sia stato così sleale e cattivo da non poter tornare indietro. Io che conosco lo spogliatoio e il dopo-gara so che non può essere successo qualcosa di così grave da levare un giocatore così forte. Non pretendiate che sia immediatamente pronto dopo l'esclusione. Ha bisogno di giorni. Io poi sono di parte, perché l'ho preso.

    Come lo ha preso?
    Quando è successo ho avuto un orgoglio interiore che è durato a lungo, incentivato da mio figlio, che era e ancora oggi è un ammiratore di Dzeko. Questa faccenda va risolta in maniera definitiva e gli va ridata la fascia. Non si degrada un capitano, a meno che non si commetta un omicidio.

    Perché la Roma non ha scelto Massara?
    E' il mio orgoglio. La Roma ha sbagliato a lasciarlo andare, è un ragazzo di grande cultura ed educazione, ha un impegno incessante per il club, ha una forza lavoro incredibile, nonostante il fisico. Arrivava in ufficio alle 7.30 del mattino e se ne andava a notte inoltrata. E' stato un grave errore mandarlo via. Io so che non è stato confermato perché quando si è fatta una sparatoria senza riserve sulla figura di Monchi lui ha tentato di difenderlo. Certo Monchi ha fatto degli errori, ma ha portato anche Zaniolo alla Roma, in un'operazione remunerativo. Riky in quei frangenti si è schierato con Monchi e per lui è stato letale. Zaniolo l'aveva visto Massara, che lavorava con Monchi. Massara mi dà la stessa soddisfazione di Salah, si è affermato al Liverpool, come Alisson. Massara è il Salah dei dirigenti. Spero che vinca.

    Su Fonseca
    E’ un bravo allenatore, ma deve smetterla di fare il kapò. Sul campo lo vedo davvero bene, un dirigente mi chiese se fosse il caso di presentarlo alla Roma e io spesi ottime parole per lui. Adesso bisogna vincere le partite, basta storielle.​

    I Friedkin?
    Non li conosco per niente, non ho avuto mai contatti, neanche mediati. Credo che pensino ad un calcio, come tutti gli americani e i fondi, con i loro sistemi. Credo che vogliano lavorare bene, che è un presupposto per vincere.

    Se ti avessero chiamato saresti tornato alla Roma?
    Io sono impegnato con il Bologna e Bologna.

    Che pensa del mercato della Roma?
    Avete preso tanti buoni giocatori, io sarei orgoglioso dei giocatori che ha preso la Roma. Vedi i difensori, Villar, Carles Perez è un giocatore che ha dei colpi, deve essere decisivo e più dentro la partita, sposta la palla in una frazione di secondo. C'è Zaniolo pronto a recuperare. Io vedo un grande futuro per la Roma, ammesso che si accorga che è in lotta per la Champions e che metta a posto la situazione di Dzeko, che è il capitano. Il risultato Champions è minimale per la Roma. Anche se non sarà facile. Anche Borja Mayoral è un buon giocatore, ma se io devo combattere per andare in Champions la maglia numero 9 e la fascia le do a Dzeko.

    Pastore?
    Non gli va mancato di rispetto. Senza guai fisici è l'incanto del calcio. Spero che riesca a tornare, ma quando un calciatore perde anni di attività è difficile tornare ad alti livelli. Quando ha giocato quei 10 minuti che è stato bene ha toccato la palla 2-3 volte in cui vi siete tutti resi conto chi è. Mi dispiace enormemente per questo ragazzo, avrebbe potuto deliziare i tifosi, è stata una sciagura. Roma ha questa sfiga sui grandi giocatori: gli infortuni di Mkhitaryan, il doppio infortunio di Zaniolo. Bisogna fare qualche rito.

    Sei stato contento quando Pallotta ha venduto la Roma?
    Sì, lo sono

    Sulla sua esperienza da direttore sportivo della Roma
    Ogni cosa che facevo la facevo con la consapevolezza di essere il direttore sportivo della Roma, questo club è stata la cosa più bella della mia vita. La mia operazione. migliore? Dal punto di vista finanziario Alisson, è arrivato per 7 milioni, ha fatto un anno da dodicesimo ed era arrabbiatissimo con me, poi è decollato come è giusto che fosse. Il mio più grande rimpianto? Non riuscire a prendere Mkhitaryan quando era ancora allo Shakhtar Donetsk. Avevo anche preso Cuadrado, ma non voglio parlarne: dovrei denunciare un allenatore per questo, non lo farò mai.

    Ha la sensazione di essere più amato a Roma da quando se ne è andato?
    Forse sì, ma non ne ho la consapevolezza assoluta. Ogni tanto sento apprezzamenti estemporanei che mi danno un riconoscimento postumo.

    Su Strootman e Nainggolan
    Sono felicissimo per il ritorno di Kevin, glielo ho anche scritto, è una gioia immensa ma anche un dolore grande. Non lo ho trattato con il Bologna. Nainggolan è un poco di buono, mai ha voluto riconoscere a me una parte della sua felicità o della sua storia. Ho un affetto straordinario per lui, lo ho anche abbracciato quando era sudato ed è una cosa che non farei neanche con mio figlio, ma resta un poco di buono. Lo chiamavo di notte quando ero qui a Roma, mi giurava e spergiurava di essere a letto: un vero bugiardo, era sempre in giro. E’ ignobile per un professionista farsi riprendere ubriaco fuori da una discoteca, ma gli hai voluto un bene sportivo eccezionale, mi faceva emozionare con le sue scivolate. Quando arrivò a gennaio mi sembrava di aver fatto il colpo della vita, pensavo di aver preso il colpo di genialità tecnico-tattica che ci mancava. Si è messo da subito la maglia addosso.

    L’infortunio di Strootman ha privato la Roma di un trofeo?
    Pensi bene, con Strootman al 100% fino alla fine avremmo vinto.

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