Sabatini: faccio il tifo per…
Tifo un po’ Atalanta per Pinilla, che ogni anno lo prendo al Fantacalcio e non tradisce (quasi) mai, e un po’ Bologna per Saputo perché mi piace la storia del “paisà” (come si diceva una volta) che ha fatto i milioni in America ma torna ad investirli in Italia.
Faccio il tifo per Carpi di Kevin Lasagna: ha 23 anni, un nome curioso e un cognome culinario, dicono sia bravo e lo è davvero, raccontano sia simpatico e scopriremo se sarà vero. Una volta la squadra simpatia era il Chievo, dove abbraccio il giovane Mattiello (torna presto!) e il vecchio (non s’offenda) Gobbi che meriterebbe un’annata serena dopo la stagione quasi eroica ma alla fine povera di soddisfazioni (e stipendi) al Parma.
Guardo con simpatia all’Empoli, perché immagino un’azione da gol meglio della Champions League: “Ronaldo-Piu-Brillante!”. In realtà sia Ronaldo (ex Pro Vercelli) che l’australiano Brillante non sono titolari, mentre Piu è un attaccante diciannovenne che appena debutterà – lo metta in conto – avrà un titolo tipo “Ecco il pulcino Piu”.
Nella Fiorentina non tifo Pepito Rossi perché è banale, già lo fanno tutti. Semmai Bernardeschi, perché mi garba l’incoscienza con cui indossa la maglia numero 10: quella di Antognoni, Baggio e Rui Costa. I miti viola erano tre stelle superiori allo Stellone, allenatore del Frosinone. E’ bravo e preparato, ma per salvarsi avrà bisogno anche di tanta fortuna perché la squadra è quella che sembra: deboluccia.
Tifo il Genoa di Gasperini perché l’anno scorso ha perso l’Europa League e spero la riconquisti. Nell’Inter sto dalla parte di Ranocchia perché mi fa schifo come i tifosi l’hanno preso di mira per distruggerlo: un accanimento che fa paura. Nella Juve tifo Allegri e lo farò finchè non sentirò ammettere dai milanisti (di tutti i livelli e di scarsa memoria) che era un bravissimo allenatore anche in rossonero: per risultati ottenuti e giovani lanciati.
Nella Lazio chi mi fa impazzire è Keita: mio “pallino” anche prima del gol nel playoff di Champions. In rossonero mando un abbraccio a Montolivo, ricordando ai tifosi smemorati (e sbadati e maleducati e insensati) che il miglior Milan degli ultimi tempi è stato quello del terzo posto, quando si infortunò De Jong e proprio Montolivo giocò regista davanti alla difesa.
Del Napoli mi piace Sarri, che spero diventi esempio di carriera meritocratica, nel calcio italiano e in tutto quel che ruota attorno. Viva la meritocrazia in tutta Italia, e non solo nel calcio. E viva il Palermo, anche se Zamparini poteva fare qualcosa di più per la sua squadra, approfittando della stagione in cui (proprio assieme al Napoli) sarà l’unica bandiera del Sud. Invece ha venduto bene e comprato chissà…
Alla Roma faccio il tifo per Nainggolan perché è fortissimo e pazzo, ma soprattutto per Strootman che è fortissimo e sfortunato. L’olandese non merita di finire così. Ci vorrebbe, pure per lui, una favola a lieto fine tipo Castan. Sarebbe da favola anche la Samp, ma prevedo una stagione da incubo: spero di sbagliare, ovvio. Comunque in bocca a lupo a De Silvestri: s’è fatto male in azzurro, ma vedrete che riconquisterà la nazionale per Euro2016.
Del Sassuolo apprezzo la classe di Paolo Cannavaro e sono attratto dal talento di Berardi. Nel Toro calo il poker Benassi-Belotti-Baselli-Zappacosta: quattro giovani italiani, evviva! Avessero nomi stranieri, l’avremmo considerati cento volte di più.
Fosse stato straniero, avrebbe avuto più successo anche il bravo Colantuono: tifo per lui, all’Udinese, perché è l’allenatore che meno pubblicizza sia i miglioramenti che i traguardi raggiunti. E infine al Verona, non si può non tifare Toni e Pazzini assieme: a vederli, forse, ci sentiremo tutti più giovani di dieci anni. Forse…
Intanto, buon campionato a tutti i tifosi.
Sandro Sabatini
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